I New York Knicks sono a 48 minuti dalla seconda semifinale di Conference di fila dell’era Thibodeau. I bluarancio si aggiudicano infatti una intensissima gara 4 sul parquet dei Philadelphia 76ers, portandosi sul 3-1 nella serie. Una partita vera, tosta, tra due squadre pronte a darsi battaglia senza esclusione di colpi.
La vittoria di New York, anche stavolta, ha un nome ed un cognome: Jalen Brunson, semplicemente la miglior cosa capitata a questa franchigia dal lontano 1985, l’anno in cui la squadra della Grande Mela scelse al draft Patrick Ewing. Il numero 11 disputa una gara 4 leggendaria: 47 punti, sui 97 totali di squadra, 10 assist e 4 rimbalzi, il tutto tirando con il 53% dal campo.
Nella storia dei Knicks, nessun giocatore era riuscito a segnare così tanto in una partita di playoff. Parliamo di una franchigia tra le cui fila hanno militato giocatori del calibro di Willis Reed, Walt Frazier, Earl Monroe, Bernard King, Pat Ewing, John Stark, Carmelo Anthony e non solo.
Guidata dal suo playmaker, New York riesce a rispondere colpo su colpo ai 76ers, che approcciano bene il match, trovando anche il vantaggio in doppia cifra. Nonostante ciò, gli uomini di Thibodeau serrano i ranghi, grazie anche ad una clamorosa prestazione difensiva di Josh Hart, in grado di catturare 17 rimbalzi. Altro apporto fondamentale arriva dalle mani di OG Anunoby, autore di 16 punti e 14 rimbalzi. Embiid e Maxey sono gli unici che tengono i 76ers in partita, me nell’ultimo periodo una serie di canestri totalmente fuori dal mondo di Brunson indirizza la gara sui binari bluarancio.
Gli ultimi 50 secondi durano un’eternità, con Phila che riprova a rifarsi sotto. Dalla lunetta, però, le mani dei Knicks non tremano: finisce 97-92, con entrambe le squadre sotto quota 100, una rarità nella NBA di oggi. Una dimostrazione di come nei playoff le difese possano cambiare la sorte di una serie: un concetto chiave di qualsiasi squadra allenata da un coach troppo spesso sottovalutato come Tom Thobodeau, che ha letteralmente cambiato il volto di una franchigia che era diventata lo zimbello della lega, nonostante rappresentasse una delle piazze cestistiche più importanti degli USA.
Martedì sera, al Garden, i Knicks avranno il primo match point a disposizione per chiudere i conti e volare in semifinale di Conference.
Al turno successivo, salvo una clamorosa rimonta da parte Embiid e soci, New York potrebbe incontrare un’altra grande rivale del passato, gli Indiana Pacers di Haliburton e Siakam, che nella notte hanno battuto i Bucks 123-113, portandosi sul 3-1. Milwaukee rischia di rivelarsi il grande flop della stagione 23-24.
Serie chiusa invece a Phoenix, dove gli straripanti Minnesota Timberwolves stendono i Suns padroni di casa 122-116. 4-0 secco, che regala ad Edwards e compagni la prima semifinale di Conference degli ultimi 20 anni. Con un Ant-Man così, autore di 40 punti nella gara di stanotte, i T’Wolves possono davvero sognare in grande.
Serie tutt’altro che decisa, invece, quella tra Clippers e Mavericks. In gara 4 succede di tutto: dopo aver rimontato uno svantaggio di 31 punti grazie ad un maestoso Kyrie Irving, Dallas è costretta ad arrendersi a James Harden, un serial Killer prestato alla pallacanestro. Con 33 punti, il Barba guida i suoi alla vittoria per 116-111, pareggiando il confronto sul 2-2.