Bravo ragazzo sempre, signore nonostante l’irritazione, Jannik Sinner non si lamenta troppo in conferenza stampa dopo la sconfitta in semifinale al torneo di Montecarlo contro Stefanos Tsitsipas, pesantemente condizionata dai crampi ma prima ancora da un errore arbitrale nel terzo set.
Quella palla gli avrebbe dato il secondo break portandolo a 4-1 . Era la seconda di servizio del greco, che aveva vinto il primo set e perso il secondo. E la palla era fuori di diversi centimetri ma la giudice Aurelie Tourte non l’ha chiamata e a Montecarlo non c’è il sistema di sicurezza delle telecamere, il cosiddetto “occhio di falco” (è in programma metterlo per l’anno prossimo). La tecnologia non c’era ma ha sbagliato anche Sinner, che ha giocato il punto invece di fermarsi e chiedere il controllo.
Invece Tsitsipas ha vinto il game e quasi tutti i successivi fino al 6-4, complici anche i crampi che hanno assalito l’altoatesino: un crollo improvviso mentre stava giocando al meglio.
Dopo il fulminante avvio di stagione sulla superficie sintetica, a Montecarlo, primo torneo 2024 sul rosso, Jannik Sinner così è uscito di scena dopo aver chiesto anche l’intervento del fisioterapista in campo. Ancora sul 3-1 aveva tenuto due turni di battuta a zero.
Punteggio finale non punitivo (6-4, 3-6, 6-4) ma dietro c’è un dramma.
Sinner, però, appunto, la classe nonostante la rabbia. “Perché non mi sono fermato? Perché non è il mio lavoro” dice in conferenza stampa. “In un momento così, io sto attento a giocare. Sentivo che poteva essere fuori, ma se la palla è fuori di così tanto, dovrebbe vederla l’arbitro. Ognuno fa errori. C’è da accettarlo, non si può fare altro”. Misura le parole: “È difficile da digerire. Stavo giocando bene anche dal punto di vista tattico, stavo facendo tutto giusto”. Anche se non nega che i crampi gli siano potuti venire anche per il nervosismo.
“A volte si vince a volte si perde, io cerco di guardare sempre avanti”: è un concetto che il 22enne coi capelli rossi ha espresso molte volte in questi mesi di crescente frenesia attorno al suo nome. Numero 2 del mondo, per andare avanti (e dar la caccia a Djokovic, numero 1 del mondo, e difendersi dal n. 3 Alcaraz, che a Montecarlo ha dato forfait) Sinner deve continuare a vincere; ma forse è bene che il mondo lì fuori ricordi che non può vincere sempre.
Infortuni a parte, il suo cammino nel Principato sulla terra rossa che non gli è congeniale è stato molto incoraggiante; solo ai quarti di finale aveva ceduto un set a Rude. Ora si guarda avanti: al torneo di Madrid (dove Alcaraz però gioca in casa) e a Roma, a inizio maggio, prima del grande appuntamento parigino del Roland Garros.