“My rule, my kingdom”: confermando, ma solo in parte, il motto della Britannia Imperiale la Red Bull torna a vincere anche a Suzuka, nel Formula 1 Grand Prix del Giappone. Primo e secondo Verstappen e Sergio Perez. Terza e quarta la coppia Ferrari, ovvero Carlos Sainz e Charles Leclerc. Ma nella stagione iridata 2024 la monarchia delle vetture Red Bull è insidiata sia dallo scontro fra le personalità all’interno della scuderia e sia dal miglioramento tecnico di un poker di pretendenti al trono che elenchiamo con ambizioni decrescenti: Ferrari, McLaren, Mercedes e Aston Martin. Quindi nelle restanti gare del campionato in corso la vittoria delle Red Bull è probabile, ma non garantita. Lo stesso dicasi, all’opposto, per i team inseguitori: tutto è possibile, niente è certo, inclusa la comparsa di improbabili outsider. Risultato per tifosi, pubblico e media: lo spettacolo è servito e dunque non resta che procedere con la cronaca di giornata.
Quella di Suzuka è una pista veloce, che si snoda su 6km da ripetere per 53 giri, molto tecnica ma avara di spettacolari sorpassi, dato che nasce come centro di collaudo per le vetture Honda, ancora per questa stagione fornitrici dei motori di Red Bull.
La gara ha esordito confermando le aspettative: nel gruppo delle prime dieci vetture troviamo i soliti noti, cui si è aggiunta la inconsueta presenza del giapponese Yuki Tsunoda, ovviamente beniamino del pubblico di casa, al volante della RB Honda RBPT, ma che faremmo meglio a ricordare come ex-Minardi di Faenza, ora gestita da Red Bull e motorizzata Honda.
Subito dopo la partenza, leggasi: alle spalle dei polemen Verstappen e Perez di Red Bull, una collisione fra Ricciardo di RB Honda RBPT e Albon di McLaren porta a una sospensione della corsa.
Il Grand Prix del Giappone è poi ripreso, animato, si fa per dire: dallo strapotere di giornata delle Red Bull; dal buon passo gara delle rosse di Maranello; dai problemi di Mercedes causati dal veloce deteriorarsi delle gomme, segno che la squadra tedesca non ha ritrovato la giusta comnibazione per convivere con l’effetto suolo imposto alle vetture dall’attuale regolamento; dal soprasso che all’ultimo giro ha permesso al ferrarista Carlos Sainz di superare il traguardo al terzo posto. Il tutto per gentile concessione del compagno di squadra Charles Leclerc, che queste cortesie se le può permettere grazie al posto fisso, perché almeno a lui il team italiano ha rinnovato il contratto per la prossima stagione.
Outsider di giornata è Yuki Tsunoda, segnalato in precedenza, che ha tagliato il traguardo in zona punti al decimo posto.
Veniamo alle classifiche, di gara e iridate. In Giappone primo sul podio è tornato Verstappen, che stacca Perez di soli 12 secondi. A seguire Sainz e Leclerc, seguiti da Norris di McLaren, Alonso di Aston Martin, George Russel di Mercedes, Piastri di McLaren, Hamilton di Mercedes, con ritardi cronometrici dal terzetto sul podio che partono da più 26 secondi, proseguono con oltre tre minuti, e terminano con il distacco di un giro, ovvero oltre 5.8 km, per la RB Honda RBPT del decimo classificato.
Nel campionato mondiale piloti, capoclassifica è Verstappen, con 77 punti, seguito da Perez con 64, Leclerc con 59, Sainz a 55, e Lando Norris con 37.
La graduatoria iridata costruttori invece è guidata da Red Bull con 141 punti, che stacca Ferrari a 120 lunghezze.
McLaren, Mercedes, e Aston Martin si confermano invece distanziate dalle rosse italiane, con appena 69, 34, e 33 punti, ma decise a salire in classifica alla prossima occasione. Ovvero tra due settimane, sullo Shanghai International Circuit, per il Grand Prix di Cina 2024.