Questa mattina, il difensore dell’Inter e della nazionale italiana Francesco Acerbi è stato ascoltato dal Procuratore federale Giuseppe Chinè, in merito alla questione riguardante il presunto insulto razzista che il centrale nerazzurro avrebbe rivolto al brasiliano del Napoli Juan Jesus, in occasione della sfida di domenica scorsa a San Siro.
Il trentaseienne è stato “interrogato” in collegamento dal centro sportivo di Appiano Gentile, alla presenza di un ispettore della FIGC, dell’amministratore delegato del club milanese, Beppe Marotta, e dell’avvocato Angelo capellini. Dopo essere stato costretto a lasciare il ritiro della nazionale di Luciano Spalletti, impegnata in una mini tournée in America, l’ex Lazio ha sempre ribadito di non aver insultato in alcun modo il calciatore degli azzurri, spiegando di avergli semplicemente detto: “Se non vai via ti faccio nero”, in seguito ad un contrasto di gioco verificatosi poco dopo il sessantesimo minuto.
Una versione dei fatti che, stando alle ultime indiscrezioni, Acerbi avrebbe riproposto anche dinanzi al Procuratore Chiné.

ANSA / MATTEO BAZZI
Dal canto suo, Juan Jesus, che verrà ascoltato nel pomeriggio di oggi, ha invece confermato quanto detto già domenica sera all’arbitro La Penna. “Per me la questione si era chiusa in campo, con le scuse di Acerbi”, ha comunicato in settimana il numero 5 del Napoli sul proprio profilo Instagram, “avrei preferito non tornare su una cosa così ignobile. Il razzismo si combatte qui e ora. Acerbi mi ha detto ‘vai via negro, sei solo un negro’. In seguito alla mia protesta, mi ha chiesto scusa aggiungendo: ‘per me negro è un insulto come un altro’. Ora ha cambiato versione e sostiene che non c’è stato alcun insulto razzista. Non ho altro da aggiungere”.
Dopo aver ascoltato entrambi i giocatori, dunque, la Procura della FIGC dovrà ora prendere la sua decisione in merito ad una vicenda davvero deplorevole, che non ha nulla a che vedere con i valori dello sport più amato al mondo.
Qualora Acerbi dovesse essere ritenuto colpevole, rischierebbe una squalifica di almeno dieci giornate, per aver violato l’articolo 28 del Codice di giustizia sportiva. Ed i problemi, per il trentaseienne campione d’Europa con la nazionale di Mancini, potrebbero non finire qui: in caso di stangata, infatti, l’Inter potrebbe decidere di prendere seri provvedimenti, risolvendo il contratto del calciatore, in scadenza nel 2025.
Stando agli ultimi rumor, il club avrebbe già individuato il suo sostituto: il sogno di Marotta, infatti, sarebbe quello di portare all’ombra della Madonnina Kim Min-Jae, attualmente al Bayern Monaco, già campione d’Italia con il Napoli.
Questa, però, è tutta un’altra storia.