Un pareggio giusto che fa morale contro i prossimi campioni d’Italia. L’Inter fermata sull’1-1 a San Siro dal Napoli termina la striscia di vittorie consecutive.
Il Napoli mostra tutti i suoi limiti: buon volontà, palleggio ma zero tiri in porta. I nerazzurri hanno accusato il colpo dell’eliminazione in Champions e si fanno vedere solo a sprazzi. L’arbitro Marelli gestisce male i cartellini con i calciatori di Inzaghi fallosi oltre ogni limite.
Nel primo tempo il Napoli con Raspadori falso nueve prova a infilare in velocità ma in due occasioni la palla è troppo lunga. L’Inter ci prova in contropiede con Lautaro anticipato da Juan Jesus. È al 13° la prima occasione, triplice possibilità, con Meret sugli scudi che salva due volte prima del tiro alto di Barella. Da quel momento la gara si blocca a centrocampo con le due squadre che non riescono a pungere. I nerazzurri sono sulle gambe ed entrano spesso in maniera fallosa. Al 40° è Traorè che di testa non riesce a indirizzare forte su assist in piroetta di Politano. Sul capovolgimento di fronte ennesima distrazione in difesa e Darmian solo sul dischetto dell’area mette in porta su assist di Di Marco.
Nel secondo tempo è l’Inter a iniziare bene con Meret che per due volte salva con due prodigiose parate. Il Napoli sembra più confuso rispetto al primo tempo e ancora più molle nelle gambe e nella testa. Verso l’ora di gioco gli azzurri provano ad alzare il ritmo e collezionano calci d’angolo da cui, però, non escono conclusioni in porta. Torna un palleggio sterile che non porta a tiri verso Sommer mai chiamato in causa. L’unico che ci prova con più determinazione è Traorè ma non trova precisione e porta in due sortite personali. Con i cambi Calzona prova a dare maggiore dinamicità a centrocampo e incisività in attacco con Simeone. A giganteggiare è Lobotka ma gli spazi sono chiusi. Da un pasticcio della difensa nerazzurra nasce l’angolo con cui Juan Jesus di testa segna il pareggio. Il finale è molto nervoso ma non accade più nulla.
Dopo l’eliminazione contro il Barcellona in Champions la capocciata di Juan Jesus serve a mantenere la faccia agli azzurri e lascia l’amaro in bocca per una stagione iniziata male e finita peggio. Anguissa e Di Lorenzo sono l’emblema dei limiti del Napoli e del cambio radicale rispetto a un anno fa. Il quarto d’ora finale può dare a Calzona alcune indicazioni per queste ultime partite: conservare una dignità di classifica e poi rifondare.