C’è voluta una settimana per vedere il lavoro di Calzona sul modo di stare in campo e riportare un gioco da pressing alto puntando sull’induzione dell’errore. Il gol freddo del Sassuolo non ha disunito questa volta la squadra, compatta tra le linee, che ha dilagata in 20 minuti a cavallo del primo e del secondo tempo. Osimehn è tornato con la sua media gol e Kvara dipinge.
Nel primo tempo il Napoli parte bene e costruisce due situazioni pericolose in controllo del campo. Quando meno te lo aspetti arriva il gol del Sassuolo su un tiro di Racic dalla lunga distanza. Questa volta gli azzurri non disuniscono e reagiscono, si vede il lavoro di Calzona giunto 8 giorni fa. Rahamani pareggia al 29° su assist di tacco di Anguissa e dopo due minuti un’altra bella azione con Politano che questa volta passa a Osimhen ed è 2-1. Gli emiliani barcollano e su un altro disimpegno sbagliato il pressing del Napoli conduce Victor davanti a Consigli per il 3-1.
Nella ripresa il Napoli mette la parola fine e segna la goleada. Tripletta di Osimehn al 47° e dopo 4 minuti è Kvara che con il tiro a giro fissa la cinquina. I 40 minuti successivi non sono solo accademia. Gli azzurri continuano a pressare in modo “cattivo” incitati dallo stesso allenatore che dalla panchina vuole concentrazione anche sul 5-1. Alla mezz’ora Kvara non si accontenta e vuole la doppietta con una cannonata per il sesto gol.
Al di là del risultato contro un Sassuolo debolissimo e confuso è stata comunque la prova che deve far capire che è possibile un finale di stagione più dignitoso e all’altezza dei campioni d’Italia. Traorè dal primo minuto ha dato un cambio di passo decisivo rispetto a Zielinski e Cajuste favorendo anche il 77 georgiano. Poi Victor dimostra perché vale 120 milioni e lo vuole mezza Europa: con la sua personalità e suoi gol questo campionato potrà finire con un piazzamento più consono e giocarsi degnamente il ritorno con il Barcellona. Calzona continui il suo lavoro e in Spagna la musica potrebbe essere diversa da quella suonata al Maradona.