Questa volta la zona Mazzarri è per un inutile pareggio. Ngonge evita la sconfitta disastrosa dopo il gol di Frendrup. Non è una questione di moduli e tattiche, la squadra è in confusione per una situazione da smobilitazione e le troppe “separazioni in casa” con alcuni calciatori. L’allenatore, da par suo, non ha il coraggio di mettere le seconde linee dal primo minuto.
Nel primo tempo la partita è su ritmi alti. Ci prova il Napoli con i tiri da fuori, Mazzocchi e Politano sparano alto. L’occasione migliore è sui piedi di Anguissa prima con Martinez che respinge. Il Genoa risponde sul colpo e Messias con Retegui impegnano Meret: il 10 argentino svetta di testa e il portiere azzurro fa un grande intervento. Nel finale è in mischia che Traore non trova lo spazio e Kvara si vede murato in tiro,il georgiano era stato ammonito per protesta poco prima.
Nel secondo tempo la partenza choc: dopo due minuti gol di Frendrup. A questo, come nelle gare interne precedenti, paralizza gli azzurri. L’unico a provarci è Kvara, Mazzarri prova la mossa disperata con Lindstrom e Ngonge. La squadra è fiacca di testa, bloccata sotto il piano mentale. Mazzarri ci mette del suo togliendo Simeone per Raspadori in svantaggio di un gol. Kvara è l’unico a non arrendersi, tira e si muove con serpentine. All’89° su una sua ennesima sortita è Ngonge a trovare lo spiraglio su assist di Di Lorenzo. Nel recupero mischie e poca precisione non consentono l’ennesima rimonta nella zona Mazzarri.
Mercoledì arriva il Barcellona al Maradona. Per quanto sia in crisi il Barca ha squadra e motivazioni per la Champions. Il brutto anatroccolo azzurro saprà ritrovarsi per la gara europea? In caso contrario rischia una brutta figura.