Nella notte in cui la NBA ricorda Kobe Bryant, scomparso 4 anni fa a causa di un terribile incidente in elicottero, Luka Doncic rende onore all’indimenticabile campione dei Lakers, con una prestazione alla Black Mamba.

Il numero 77 dei Dallas Mavericks entra di diritto nella storia della lega stendendo a domicilio gli Atlanta Hawks dell’amico-rivale Trae Young, sfoderando una prestazione da 73 punti 10 rimbalzi e 7 assist. Si, avete letto bene: settantatré punti, una enormità. Meglio del fenomenale play sloveno, in passato, avevano fatto solo il leggendario Wilt Chamberlain e, naturalmente, lo stesso Kobe.
Negli anni Sessanta, Wilt rifilò prima 78 punti a Los Angeles e, dopo qualche mese, 100 ai malcapitati New York Knicks. Nel 2006, invece, l’indimenticato capitano gialloviola andò ad un passo dal superare il record di Chamberlain, inanellando 81 punti nella sfida con i Toronto Raptors.
Stanotte, al termine della sfida con Atlanta, Luka Magic ha eguagliato un record che durava da circa 46 anni, quello di David Thompson, autore di 73 punti in una gara tra Denver e Detroit del 1978. Ad impressionare maggiormente, però, sono le percentuali con le quali il ventiquattrenne sloveno ha chiuso la sua partita: il numero 77, infatti, è tornato negli spogliatoi dopo aver segnato 17 tiri su 20 da due, 8 tiri su 13 da tre (61,5%) e con 15 su 16 ai liberi (93,8%). In settantotto anni di storia NBA, nessun giocatore era mai riuscito a scollinare quota 70 punti col 75% dal campo.
Numeri irreali, possibili solo per un fenomeno di questo calibro, in grado, in tutto ciò, di sfiorare anche la tripla doppia e di portare i suoi alla vittoria per 148-143. E pensare che al draft del 2018, fu proprio Atlanta a selezionare con la scelta numero 3 l’ex Real Madrid, salvo poi cederlo subito ai Mavs in cambio di Trae Young. Chissà se ieri notte, mentre infilava un canestro dietro l’altro, Luka ha ripensato a quella serata newyorkese, quando la franchigia della Georgia decise di non puntare sul suo immenso talento.
Sta di fatto, che la storica prestazione del 77 ha lasciato senza parole anche i tifosi avversari, che hanno accompagnato l’uscita dal campo dello sloveno con il coro “MVP! MVP!”.
Quella che sta per chiudersi, è stata una settimana sicuramente particolare per la Regular Season NBA e per i suoi numerosi campioni. Solo pochi giorni fa, infatti, Joel Embiid aveva attirato su di sé le luci dei riflettori, dominando gli Spurs con 70 punti e 18 rimbalzi, tirando con il 58% dal campo. Una prestazione mostruosa quella del big man di Philadelphia, che però era stato “costretto” a condividere il palcoscenico con Karl Anthony Towns, che nella stessa notte aveva messo a referto 62 punti nella sconfitta dei suoi T’Wolves con Charlotte.
Dopo i career high dei due pivot, tutto lasciava presagire che il meglio della settimana fosse ormai alle spalle. Evidentemente, Luka Magic la pensava in modo diverso.