Giro di boa per il campionato di Serie A, che saluta definitivamente il girone d’andata. Queste prime 19 gare ci hanno dato il primo “verdetto” della stagione: l’Inter, infatti, si laurea campione d’inverno con 48 punti ed un ruolino di marcia da 15 vittorie 3 pareggi ed una sola sconfitta.

La squadra di Simone Inzaghi è nettamente la favorita numero 1 alla vittoria dello scudetto e, d’altronde, con una rosa del genere non potrebbe essere altrimenti. Ennesimo capolavoro di Beppe Marotta, in grado di costruire una squadra che praticamente dispone di due titolari per ruolo, nonostante le enormi difficoltà economiche in cui versa attualmente la società capitanata da Steven Zhang. Nell’ultimo turno di campionato, l’undici milanese si è riconfermato come prima della classe battendo il Verona al termine di una gara infinita e condizionata da mille polemiche, a causa di un fallo non fischiato a Bastoni poco prima del 2-1 messo a segno da Davide Frattesi. Con i 3 punti conquistati a San Siro, l’Inter tiene a -2 l’arrembante Juventus di Massimiliano Allegri.

Già, il caro vecchio Max: chi lo avrebbe mai detto eh? Dopo una stagione in cui è stato totalmente tartassato da buona parte della stampa italiana e dagli ormai noti filosofi e scienziati del “bel gioco”, il tecnico livornese ha ricompattato a sua immagine e somiglianza una squadra che sembrava essere destinata a lottare “soltanto” per un posto Champions, e che ora invece si ritrova a duellare con la favoritissima compagine nerazzurra, nonostante una rosa sicuramente meno profonda ed un centrocampo il cui tasso tecnico non è certo da stropicciarsi gli occhi.
Eppure, anche stavolta la Juventus ha risposto presente sul campo, trovando nella straripante forza fisica dei suoi giocatori e nell’organizzazione difensiva le due basi principali su cui ricostruire. Numeri alla mano, ad oggi il campionato sta dando ragione a Max ed ai suoi uomini. Con buona pace dei “giochisti”.

Con un convincente 3-0 al malcapitato Empoli, invece, il Milan blinda il terzo posto a quota 39 punti: ora, però, gli uomini di Pioli sono chiamato al definitivo salto di qualità e, soprattutto, alla ricerca della tanto agognata continuità, un fattore che troppo spesso è mancato dalle parti di milanello nelle ultime due stagioni.
Nonostante la sconfitta esterna con il Sassuolo, la Fiorentina di Vincenzo Italiano chiude il girone d’andata al quarto posto, che vorrebbe dire Champions League. La sensazione, però, è che la corsa per l’Europa dei grandi sarà apertissima fino a maggio. Un capitolo a parte, inoltre, meriterebbe anche il Bologna delle meraviglie: l’undici di Thiago Motta, assoluta rivelazione di questa prima parte di stagione, si ritrova da solo al quinto posto, con 32 punti e soprattutto con nessuna intenzione di fermarsi sul più bello.

Figurano tra le “rimandate” del girone d’andate, invece, l’Atalanta, la Lazio e la Roma, rispettivamente sesta, settima e ottava forza del campionato, ma ancora in piena lotta per un posto Champions. Tra infortuni e gare sottotono, l’andamento delle tre compagini è stato, ad oggi almeno, tutt’altro che costante: il tempo per recuperare, però, c’è.
Tra le grandi delusioni, impossibile non menzionare il Napoli campione d’Italia in carica, nono in classifica a -20 dal primo posto, nonostante lo scudetto cucito sul petto. Dopo il 3-0 subito dal Toro, l’undici di Mazzarri è andato dritto sotto il settore ospiti, venendo contestati dai propri tifosi, inferociti dopo le prestazioni dell’ultimo mese.

Tra i principali flop di questi primi 6 mesi, infine, non può non essere citata la classe arbitrale italiana, sempre più al centro di numerose polemiche, alimentate dagli errori, o meglio orrori, che ogni weekend siamo costretti ad assistere sui campi del Paese e che puntualmente vengono giustificati in modo banale e spesso ridicolo. Anni fa quando si parlava di “malafede” l’AIA ci spiegava, giustamente, che anche i direttori di gara, così come i calciatori, possono sbagliare: ma oggi, in piena epoca VAR, con 4 arbitri in campo e 2 in sala monitor, come la mettiamo? L’ultimo weekend, in tal senso, non ha fatto altro che irritare gli animi di tifosi ed addetti ai lavori, in particolar modo dopo le decisioni prese dal duo Fabbri-Nasca in Inter-Hellas e da Aureliano in Roma-Atalanta.
Nel frattempo, mentre le compagini della serie A si preparano al girone di ritorno, in questi giorni la FIGC sta programmando i prossimi impegni della nazionale. Per la prima volta negli ultimi 19 anni, infatti, gli azzurri di Luciano Spalletti torneranno a giocare negli Stati Uniti. La selezione italiana disputerà due amichevoli nel corso del prossimo marzo, a Miami ed a Philadelphia, dove affronterà, salvo sorprese, Peru ed Ecuador.