Il mondo del calcio è destinato a cambiare ancora una volta: la Superlega, infatti, sarà presto realtà. In settimana, la Corte di Giustizia Europea ha stabilito che né la Fifa né tantomeno la Uefa potranno ostacolare la creazione di nuove competizioni: così facendo, d’altronde, commetterebbero un abuso.

“Abbiamo vinto il diritto di competere”, ha dichiarato Bernd Reichart, il CEO di A22 Sports, la società che supervisionerà la Superlega, “il monopolio della UEFA è finito. Il calcio è libero. I club sono ora liberi dalla minaccia di sanzioni e liberi di determinare il proprio futuro. Per i tifosi, invece, sarà possibile vedere gratuitamente le partite del torneo”.
Dunque, quello che solo fino a due anni fa sembrava essere un progetto puramente utopistico, sta per trasformarsi in un qualcosa di incredibilmente concreto: naturalmente, ad oggi non è stato ancora chiarito quando inizierà il torneo, ma solo che coinvolgerà ben 64 squadre europee, che verranno divise in tre leghe a seconda del loro blasone. La permanenza dei club nella Superlega, stando alle prime indiscrezioni, potrà essere garantita solo in base ai risultati sportivi.
Quando nella primavera del 2021 il progetto venne presentato per la prima volta, scoppiò un vero e proprio putiferio. I tifosi europei, in particolar modo quelli inglesi, proprio non volevano saperne di abbandonare le competizioni tradizionali per entrare a far parte di una lega privata. Dei 20 club coinvolti, solo 3 decisero di portare avanti la “battaglia” legale con la Uefa, il Real Madrid di Florentino Perez, principale sostenitore del progetto, il Barcellona, club in serissime difficoltà economiche, e la Juventus, al tempo guidata da Andrea Agnelli, il cui appoggio alla Superlega finì per deteriorare definitivamente i rapporti con Aleksander Ceferin, presidente Uefa.

Dopo l’enorme polverone scatenatosi ad aprile 2021, la massima federazione calcistica europea minacciò sanzioni importanti contro qualsiasi club interessato ad aderire al piano di Perez e soci. La sentenza della Corte di Giustizia Europea, ora, cambia ancora una volta le carte in tavola: né Ceferin, né la Fifa di Gianni Infantino potranno infatti impedire la costituzione di questo nuovo campionato.
“Accogliamo con enorme soddisfazione la decisione adottata dalla Corte di Giustizia”, ha dichiarato Florentino, uno dei principali architetti della Superlega nonché patron indiscusso delle Merengues, “questa è una sentenza storica. In primo luogo, il calcio europeo per club non è e non sarà mai più un monopolio. In secondo luogo, da oggi i club saranno padroni del proprio destino. Vediamo pienamente riconosciuto il nostro diritto di proporre e promuovere competizioni europee che modernizzino il nostro sport e attirino tifosi da tutto il mondo. Insomma, oggi ha trionfato nuovamente l’Europa delle libertà, il calcio la sua gente”.
“Consentitemi di dire ai club europei che siamo all’inizio di una nuova era”, ha aggiunto lo storico patron del Real Madrid, “possiamo lavorare liberamente, attraverso un dialogo costruttivo, senza minacce, senza agire contro niente e nessuno”.
Naturalmente, la decisione della Corte di Giustizia, anche stavolta, ha provocato numerosissime reazioni in tutto il mondo del calcio. Ad oggi, oltre al Real ed al Barcellona, non vi sono ancora società che hanno aderito ufficialmente alla Superlega: eppure, i vertici della competizione sono certi che ben presto il torneo partirà coinvolgendo ben 64 squadre. Tra queste, a quanto sembra, non vi saranno le super potenze della Premier League, come il Manchester City, lo United ed il Liverpool. In Inghilterra, è sceso in campo addirittura il governo locale, che ha dichiarato: “Bloccheremo qualsiasi tentativo da parte delle squadre di calcio della Premier di unirsi a una Superlega europea”.

Diversa, invece, sembrerebbe la posizione di alcuni club italiani, che sicuramente non dispongono delle entrare faraoniche del massimo campionato inglese, il più ricco del Vecchio continente. Dinanzi ai possibili guadagni della Superlega, infatti, il Napoli di Aurelio De Laurentiis e la Lazio di Claudio Lotito avrebbero già strizzato l’occhio a Florentino Perez: nulla di ufficiale certo, ma entrambi i patron non hanno certo nascosto il loro interesse nei confronti del nuovo torneo.
“Difenderemo sempre i campionati nazionali”, ha dichiarato Gabriele Gravina, numero 1 della FIGC, nonché “compagno di merende” di Ceferin, “la Federazione agirà sempre, in tutte le sedi, perseguendo gli interessi generali del calcio italiano”
Si sono dette apertamente contrarie alla competizione, inoltre, anche l’Inter di Steven Zhang e la Roma di Dan Friedkin, mentre restano in silenzio, per ora, il Milan e la Juventus. Dopo l’esclusione dalle competizioni Uefa, i bianconeri hanno preferito tenere un profilo basso, almeno per il momento, valutando internamente tutte le possibili chance per il futuro.
“Oggi abbiamo avuto l’ulteriore conferma che quello della Superlega è un progetto chiuso”, ha infine dichiarato il presidente Uefa, “Possono creare quello che vogliono. Spero che sappiano cosa stiano facendo, ma non ne sono sicuro. Lo abbiamo detto più volte e lo vogliamo ribadire: il calcio non è in vendita”. Ah no?