Un passo avanti e due indietro, il Maradona sta diventando un tabù. Il Napoli inciampa contro l’Union Berlino che perdeva da 12 partite consecutive. Nel secondo tempo regala un gol incomprensibile in contropiede ai tedeschi e si perde come tante volte ci abituati in questa stagione. Sugli spalti tanta tensione con i petardi tra le opposte frange ultras dopo il caos scatenatosi in città dalla notte precedente con danni e scontri.
Nel primo tempo gli azzurri iniziano ragionando e crescono piano piano. Natan colpisce il palo di testa e Politano va vicino al gol mentre una rete viene annullata a Di Lorenzo dal Var. Al 39° la sblocca meritatamente l’ala destra che mostra una forma smagliante e un momento di grazia. La prima frazione si chiude con il vantaggio che dà fiducia.
A inizio ripresa il patatrac. L’ansia di chiudere la partita regala un inspiegabile contropiede ai berlinesi che si trovano due contro uno e Fofana insacca al 7° per un incolpevole Meret. A quel punto il Napoli si disunisce, gioca in maniera confusa e le azioni d’attacco sono più frutto dei nervi. Sembra l’ennesimo calo mentale e nervoso come quelli visti contro Lazio, Fiorentina e Milan sempre in casa.
L’altalena delle prestazioni pone molte domande a Garcia e alla gestione di un gruppo che sembra inciampare dopo ogni prestazione più convincente. In casa c’è un problema perché sia in campionato che in Champions non si riesce a vincere. Si avverte una pressione nervosa e un atteggiamento tattico che non si comprende in alcuni tratti delle partite. Ora bisogna lottare fino a dicembre per la qualificazione agli ottavi durante il ciclo terribile con Atalanta, Inter e Juventus. Il tempo delle attese è finito: nei prossimi 30 giorni il Napoli e il suo allenatore si giocano la metà degli obiettivi stagionali.