Questa volta non è stata la mano di Dia ma i piedi di Raspadori e Elmas. Il Napoli vince a Salerno e Ochoa evita la goleada in una gara senza storia: gli azzurri dominano e si ripetono grandi contro una piccola, probabilmente destinata alla retrocessione.
Nel primo tempo gli azzurri partono forte, come ai “vecchi tempi”. Compatti e veloci, pressano e attaccano trovando la rete dopo soli 12 minuti: una bellissima azione con assist al bacio di Lobotka per Raspadori che in area non sbaglia in diagonale. Il Napoli prova a raddoppiare ma i salernitani si salvano e dopo mezz’ora di sofferenza provano a reagire. Gli azzurri hanno poi i consueti dieci minuti di disorientamento e rischiano solo su un passaggio sbagliato di Anguissa a Ostigard che va in difficoltà. Il Napoli ritorna ad alzare il ritmo nel finale e Ochoa para sul solito Jack Raspadori a botta sicura.
Nel secondo tempo è un vero e proprio tiro al bersaglio contro i granata. Ochoa fa uno dei diversi miracoli di giornata su Raspadori e Politano colpisce il palo dopo una splendida azione. Poi ancora il portiere messicano salva su Zielinsky e la difesa si salva sui tanti tentativi mentre la Salernitana non va oltre qualche sterile contropiede. Dopo aver cambiato completamente l’attacco Garcia rischia il patibolo per aver tolto un Kvara ispiratissimo ma Elmas subentrato pennella un gol a giro e partita chiusa.
Il Napoli grande con le piccole ma soprattutto gioca bene quando è compatto nei reparti, palla a terra e in velocità macina azioni su azioni. Bisogna lavorare sulla concentrazione dei singoli e di squadra per ripetere prestazioni convincenti anche contro le grandi. E mercoledì al Maradona bisogna chiudere il discorso qualificazione in Champions contro l’Union Berlino.