È Halloween allo stadio Maradona nel 2-2 tra Napoli e Milan. Nella fiera degli orrori il Napoli vede i mostri nel primo tempo con una prestazione disastrosa dove si salva solo Meret e qualche sortita offensiva senza alcun risultato. Nella ripresa rabbia e compattezza portano alla rimonta grazie a due prodezze di Politano e Raspadori come contro il Genoa. Nel finale un’inspiegabile espulsione per Natan e un miracolo di Maignan all’ultimo respiro. Pareggio giusto e per Garcia tanti enigmi da risolvere o forse è lui il vero enigma della squadra.
Primo tempo disastroso per il Napoli. Dopo dopo 20 minuti di studio e di zero tiri in porta i rossoneri sono più pericolosi e Giroud la sblocca: lasciato completamente solo da Rahamani in una serata no, colpisce di testa e piega le mani di Meret. Dopo 10 minuti poi dopo è sempre il francese che vince il duello sul numero 13 azzurro: il Napoli a quel punto sparisce dal campo. La squadra è slegata, senza centrocampo ed è evanescente in attacco, incapace di fare azioni degne di nota salvo quella con Politano a porta quasi vuota. Il Milan rischiare di segnare il terzo goal ogni volta che attacca con un Napoli privo di capacità difensiva ma soprattutto di gioco: in questo disastro il primo tempo si salva Nathan, quello che sembra avere più grinta e voglia di combattere.
Nel secondo tempo la partita cambia completamente grazie ai tre cambi di Garcia che mette dentro Østigård, Simeone e Olivera e con il cambio modulo più offensivo. Il Napoli è compatto, ha cattiveria e riesce a pareggiarla nei primi 20 minuti grazie a due giocate di Politano in azione solitaria e di Raspadori su punizione: a quel punto le squadre sembrano accontentarsi del pareggio. Garcia inserisce Zanoli e Anguissa, il Napoli si spegne leggermente e nel finale prima il Milan rischia di vincere in contropiede con Calabria. Nonostante l’espulsione dubbia di Nathan all’ultimo secondo Kvaratskhelia ha sul sinistro la palla del goal vittoria ma Maignan riesce a parare di’stinto: il pareggio è complessivamente giusto ma per il Napoli ci sono tante cose da registrare.
Il primo tempo ha fatto rivedere quello contro Lazio, Genoa e Fiorentina. La squadra era sparita mentalmente e fisicamente dal campo. Nella ripresa tra rabbia e il modulo a due punte è riuscito a mettere i rossoneri alle corde. Garcia dice che il 4-3-3 non è l’unico modulo ma la domanda è: qual è il suo modulo? Il tecnico francese ha ereditato una macchina perfetta, campione in carica e con un potenziale enorme nonostante la cessione di Kim. Alla decima giornata ora è il dovere di capire perché questa squadra non impone il suo gioco, anzi qual è il suo gioco.