Cadono clamorosamente i giganti: una meravigliosa Germania batte 113-111 gli Stati Uniti e si regala la finale della FIBA World Cup. Gli uomini di Gordon Herbert giocano la partita perfetta, senza mai indietreggiare di un centimetro dinanzi ad alcuni degli astri nascenti della NBA.
Quella tra Team USA e la formazione europea è stata probabilmente la gara più bella ed emozionante di questo mondiale: entrambe le squadre sono partite con il piede sull’acceleratore, difendendo con grande intensità e senza mai risparmiarsi nella metà campo offensiva. La Germania ha iniziato fin da subito a bruciare la retina dalla linea dei tre punti, trascinata dalle mani educatissime di Franz Wagner, un pianista prestato alla pallacanestro. E’ proprio la guardia dei Magic che porta i suoi sul 25-15, il primo vantaggio in doppia cifra della partita. Gli statunitensi, però, restano incollati alla gara, soprattutto grazie all’intraprendenza di Anthony Edwards ed alle conclusioni da fuori di Austin Reaves.
Nel secondo periodo, la semifinale si accende definitivamente: i due quintetti in campo firmano sorpassi e controsorpassi a ripetizione, con il punteggio che resta perennemente in bilico. Poco prima dell’intervallo lungo, gli USA provano a scappare, ma vengono ripresi immediatamente dal solito Wagner e da un monumentale Daniel Theis, che sulla sirena tiene i suoi ad un solo punto di distanza. Ad inizio ripresa, la Germania inizia a costruire possesso dopo possesso quel vantaggio che poi si rivelerà decisivo ai fini dell’incontro. Theis continua a trovare con facilità la via del canestro: ai punti messi a segno dal centro ex Cetics, si aggiungono quelli di un imprendibile Andreas Obst, protagonista assoluto della seconda metà di gara. La guardia del Bayern Monaco sarà il miglior marcatore dell’incontro, chiuso a quota 24 punti.
Con gli Stati Uniti alle corde, in avvio dell’ultimo periodo gli uomini di Herbert volano sul +12, massimo vantaggio della partita. Ad un passo dalla clamorosa eliminazione, Team USA si affida ad Anthony Edwards, che tiene a galla i suoi con un paio di penetrazioni devastanti. La carica della giovane stella americana trascina gli uomini di Kerr fino al -1. Proprio nel momento migliore degli avversari, però, i tedeschi con un ultimo colpo di coda riescono a trovare la fuga decisiva: dall’angolo Obst prima mette a sedere il proprio difensore e poi lascia partire una conclusione che brucia per l’ennesima volta la retina. Poco dopo, un arresto e tiro di un imprendibile quanto fondamentale Schroder mette in ghiaccio la partita. L’ultimo ad arrendersi, in casa USA, è Austin Reaves. La guardia dei Lakers, in tap in, sigla il -2: sul cronometro, però, c’è ancora solo mezzo secondo da giocare. Coach Herbert, impeccabile fino alla fine, decide così di chiamare time out, in modo di rimettere la palla direttamente nella metà campo avversaria. A Schroder basta solo ricevere il pallone per far suonare la sirena che dà il via alla meritatissima festa tedesca.
La Germania, giocando una pallacanestro moderna, veloce ed efficace, batte i giganti americani, condannandoli alla finalina per il bronzo. Domenica pomeriggio, Wagner e compagni giocheranno invece per la conquista dell’oro mondiale. Di fronte a loro, i tedeschi troveranno l’intramontabile Serbia di Bodgan Bogdanovic. Trascinati dal loro meraviglioso tiratore, i “Plavi” hanno eliminato il favoritissimo Canada di Shai Gilgeous-Alexander, al termine di una semifinale letteralmente dominata. La maggior esperienza della compagine di Pesic a questi livelli ha sicuramente dato i suoi frutti: la formazione europea, guidata dai 23 punti della sua stella, ha tirato con il 71% da due e con il 45% dalla linea dei tre punti, conquistando con merito l’accesso all’ennesima finale mondiale della sua storia. L’ultimo atto di questa FIBA World Cup, dunque, sarà un “affare” tutto europeo.
Prima della sfida tra Serbia e Germania, invece, saranno Stati Uniti e Canada a contendersi l’ultimo gradino del podio. A prescindere dal risultato della partita, le due selezioni nordamericane hanno già strappato il pass per le Olimpiadi di Parigi.