A Coverciano è ufficialmente iniziata una nuova era, quella di Luciano Spalletti. L’allenatore di Certaldo è stato infatti presentato alla stampa in qualità di commissario tecnico della nazionale italiana. Dopo gli ultimi disastrosi mesi della gestione Mancini, l’ex Roma e Napoli sarà chiamato a condurre gli azzurri prima agli Europei della prossima estate e poi al mondiale 2026, competizione alla quale la nazionale manca dal 2014.
“Grazie a tutta la federazione ed al presidente Gravina per avermi dato questo bellissimo incarico”, ha dichiarato il mister sessantaquattrenne, “Sono stati giorni intensi. Ho imparato tanto a Coverciano, l’università del nostro calcio: essere qui da Ct è un’emozione indescrivibile, un sogno che parte da lontano. Vogliamo fare un calcio che ci aiuti ad allestire una nazionale forte. Non abbiamo alibi, abbiamo una storia e Pozzo, Bearzot, Lippi ce l’hanno indicata: dobbiamo continuare a scrivere quella storia. Ricordo quel fantastico 4-3 contro la Germania: spero di far rinascere quel sogno e di poter portare quella bandiera tra quelle migliaia di bambini che sognano di veder vincere l’Italia”.
Spalletti ha inoltre aggiunto: “Da Mancini eredito una buona nazionale, ha vinto un Europeo e ben 37 gare di fila che è record mondiale. Ha lanciato tanti giovani, scoprendo talenti che possono esserci utili. Vero anche che dobbiamo cancellare l’amarezza di due risultati costati la partecipazione al mondiale. Ma bisogna prendere le distanze dal pensare di far parte adesso di un calcio minore. Per vestire questa maglia dobbiamo andare a fare battaglia ovunque. In questa squadra avremo bisogno di leader. Ci saranno alcuni giocatori con più esperienza e meno timidezza: la responsabilità è una cosa che in alcuni momenti ti schiaccia, ma per essere forti abbiamo bisogno di responsabilità. Io senza responsabilità non so dare il meglio di me stesso e i calciatori devono fare la stessa cosa”.

Il nuovo commissario tecnico ha poi rivelato: “Giocheremo con la difesa a quattro e le convocazioni sono state fatte anche per questo. Dobbiamo essere una squadra che tenta di andare a prendere la palla. Ci sono due cose che contano nel calcio: la pressione e la costruzione. Se si pressa bene si riconquista prima e se si gestisce bene facciamo la partita che vogliamo. Di registi ne abbiamo: uno è Locatelli e poi ci sono anche altri calciatori, come Cristante. Abbiamo un centrocampo tra i più forti in circolazione e questo è fondamentale per costruire qualsiasi tipo di gioco. Partiremo con il 4-3-3, poi se avremo bisogno di un modulo più offensivo si può passare al 4-2-3-1”.
L’allenatore di Certaldo debutterà sulla panchina azzurra sabato 9 settembre, in occasione della sfida alla Macedonia del Nord, valida per le qualificazioni ad Euro2024. Tre giorni dopo, invece, ci sarà l’esordio casalingo, a San Siro, contro l’Ucraina.
Per queste prime due gare, il tecnico ha convocato ben 29 giocatori. Spalletti visionerà infatti 4 portieri, Donnarumma, Meret, Provedel e Vicario, 10 difensori, Bastoni, Biraghi, Casale, Darmian, Di Lorenzo, Dimarco, Mancini, Romagnoli, Scalvini e Spinazzola, 7 centrocampisti, Barella, Cristante, Frattesi, Locatelli, Pellegrini, Pessina e Tonali, e 8 attaccanti, Chiesa, Gnonto, Immobile, Politano, Raspadori, Retegui, Zaccagni e Zaniolo.