Gianmarco Tamberi continua a scrivere pagine indelebili della storia dello sport italiano. Gimbo è infatti diventato il primo atleta azzurro di sempre a vincere la medaglia d’oro nel salto in alto ai mondiali d’atletica, un trionfo che gli consente di completare il “Treble”: il titolo di Budapest, infatti, arriva dopo la vittoria dell’Europeo di Monaco di Baviera e, soprattutto, dopo l’oro olimpico di Tokyo 2021.
Tamberi è riuscito a conquistare il primo gradino del podio mondiale grazie ad un salto di 2 metri e 36 centimetri, realizzato al primo tentativo, che gli ha permesso di staccare lo statunitense JuVaughn Harrison e l’amico-rivale qatariota Mutaz Barshim, con il quale Gimbo aveva condiviso la medaglia più ambita alle ultime Olimpiadi. Stavolta, non c’è stato bisogno di alcun accordo post gara: la performance del trentunenne di Civitanova Marche ha infatti regalato all’Italia il primo oro del mondiale di atletica, arrivato dopo l’argento di Leonardo Fabbri nel lancio del peso ed il bronzo nella 20 km di marcia, conquistato da Antonella Palmisano. Con la vittoria su Barshim e Harrison, Tamberi supera un altro mito dello sport italiano, Sara Simeoni, che come Gimbo era riuscita ad aggiudicarsi il gradino più alto del podio ai Giochi Olimpici del 1980 ed agli Europei del 1978: a differenza del marchigiano, però, la fenomenale saltatrice veneta in carriera non ha mai vinto l’oro mondiale.
Con il trionfo di Budapest, Tamberi si conferma inoltre come uno degli sportivi azzurri più vincenti di tutti i tempi: Gimbo diventa infatti l’undicesimo italiano di sempre a conquistare un titolo mondiale nell’atletica leggera ed il secondo con più medaglie vinte (8) nelle grandi manifestazioni internazionali, indoor e outdoor. Meglio di lui, nella storia dell’atletica italiana, ha fatto solo il leggendario Pietro Mennea, fermo a quota 11 medaglie. “Avevo sensazioni positive”, ha dichiarato Tamberi nel post gara, “Sapevo che avrei fatto bene. “E’ pazzesco, tutti i sacrifici sono ripagati. In queste manifestazioni so di poter dare il meglio. Ho vinto una nuova sfida, è stato un percorso che mi dà tanta energia. Dedico la medaglia a mio padre, con cui non parlo da un po'”.
Dopo il trionfo, Gimbo si è lasciato andare ad i soliti sfrenati quanto meritatissimi festeggiamenti: con l’ormai tradizionale “mezza barba” delle grandi occasioni, il trentunenne prima è andato a tuffarsi nella vasca del percorso dei tremila siepi, insieme al marocchino Soufiane el Bakkali, e poi è tornato in pista, saltando sulle spalle dell’amico qatariota Barshim e facendosi portare a spasso tra i tifosi festanti. Immancabile, naturalmente, il bacio con la moglie Chiara, presente sulle tribune dell’impianto ungherese, a cui Gimbo ha lasciato la medaglia d’oro appena conquistata.
“Altissimo, ancora una volta più di tutti”, ha dichiarato al termine della finale Andrea Abodi, Ministro per lo sport e i giovani, “purissimo, come il tuo talento, comunque coltivato, preservato e allenato. Semplicemente Tamberi, fantastico capitano Azzurro!! Grazie per la serietà con la quale costruisci le tue meravigliose vittorie e l’allegria con la quale le festeggi! Un grandissimo esempio”.
Continua, infine, il momento delicato di Marcell Jacobs, oro nei 100 metri a Tokyo. A Budapest, l’azzurro, non al meglio fisicamente, è stato eliminato in semifinale proprio nella categoria che lo aveva visto trionfare in Giappone, dominata dallo statunitense Noah Lyles, ad oggi l’uomo più veloce del mondo. Nonostante la delusione per una performance al di sotto delle aspettative, Jacobs prenderà parte alla staffetta 4×100, insieme ai compagni Lorenzo Patta, Fausto Desalu e, naturalmente, Filippo Totrtu. La semifinale si terrà nella serata di venerdì 25 agosto, mentre la finalissima il giorno successivo.