Lebron James è tornato a parare di calcio, e stavolta lo ha fatto strizzando l’occhio all’Italia e ad uno dei suoi club storici. Il numero 23 dei Los Angeles Lakers, infatti, a partire dalla prossima stagione diventerà azionista passivo del Milan, in quanto possessore di alcune quote di Main Street Advisors e di SpringHill, società detenute dal fondo RedBird, guidato da Gerry Cardinale, nuovo presidente del club rossonero.
“Amo il calcio europeo e penso che il Milan sia un club davvero speciale dentro e fuori dal campo”, ha dichiarato il quattro volte campione NBA, “C’è una grande opportunità di riportare la società tra i top team e i top brand del mondo. Milano è una città di livello internazionale, all’intersezione tra moda, sport, entertainment e cultura. Il Milan è il suo perfetto ambasciatore e RedBird il proprietario giusto per riportare la squadra ai giorni di gloria”. Lebron ha inoltre spiegato: “Secondo la mia esperienza con SpringHill, Gerry è un partner incredibile. Penso che possiamo costruire molto su questa partnership: siamo entusiasti dal numero di nuove opportunità che possiamo esplorare con lui”.
La stella gialloviola ha infine concluso: “Credo che gli investitori americani possano portare molto valore allo sport europeo, sia dentro che fuori dal campo, ma sono altrettanto sicuro che possano anche imparare molto dall’Europa, specie per quanto riguarda la passione. RedBird al Milan sarà un esempio”. Vedremo dunque, se il Re riuscirà ad incrementare il suo già mastodontico patrimonio anche grazie al nostro campionato.
Ciò che è certo, è che già da anni LBJ è diventato “bigger than basketball“, come amano definirsi molti atleti statunitensi. Basti pensare, che già nell’ormai lontano 2011 il figlio prediletto di Akron, Ohio, acquistò una minoranza del 2% del Liverpool, storica società del calcio inglese, per la cifra di 6,5 milioni di dollari. Dopo i trionfi del club sotto la guida tecnica di Jurgen Klopp, il valore delle azioni possedute da James è lievitato sempre di più verso l’alto, fino a toccare quota 50 milioni.
Nel frattempo, mentre il Prescelto di Akron tesse le lodi del nuovo patron rossonero, in Italia la tifoseria milanista continua a non essere del tutto convinta della società americana. I sostenitori del diavolo non hanno certo dimenticato il licenziamento di Paolo Maldini, leggendaria bandiera del club nonché direttore tecnico fino allo scorso giugno, così come non hanno digerito la cessione di Sandro Tonali al New Castle, per la clamorosa cifra di oltre 70 milioni di euro. Allo stesso tempo, però, una volta venduto il centrocampista, Cardinale e soci hanno piazzato diversi colpi sul mercato, ingaggiando l’americano Pulisic, Loftus Cheek, Reijnders, Okafor ed il promettente Chukwueze. Vedremo, dunque, se, una volta tornati dalla torunée statunitense, i rossoneri si riconfermeranno tra le protagoniste della prossima Serie A.