Lebron James tornerà in campo il prossimo autunno, per quella che sarà la sua ventunesima stagione da professionista. Nel corso della cerimonia degli ESPY Awards, la serata di gala organizzata ogni estate da ESPN, è stato lo stesso numero 6 dei Los Angeles Lakers ad allontanare le voci sul suo possibile ritiro.
Voci, tra l’altro, alimentate proprio dalle dichiarazioni rilasciate da Lebron a maggio, dopo il KO subito dai Denver Nuggets. Dopo la dolorosa eliminazione dai playoff, infatti, il Re si era detto esausto, spiegando che si sarebbe “preso del tempo” per pensare al proprio futuro.
Dopo le numerose polemiche delle ultime settimane, una volta ricevuto il premio per aver superato Kareem Abdul Jabbar come miglior scorer della storia della lega, LBJ ha spiegato: «Quando la stagione è finita, ho detto che non ero sicuro che avrei continuato a giocare. In quel momento mi chiedevo se fossi in grado continuare senza mancare di rispetto al gioco. Ogni volta che scendo in campo voglio dare tutto. Lo faccio per me stesso. Lo faccio per i miei compagni di squadra. Lo faccio per tutti i grandi del gioco che sono venuti prima di me. E, soprattutto, lo faccio per i tifosi. Ho ancora qualcosa da dare».
James, chiamato sul palco dagli amici di sempre, Chris Paul, Carmelo Anthony e Dwayne Wade, ha inoltre aggiunto: «Non m’importa quanti punti posso ancora segnare, oppure cosa posso o non posso fare sul parquet. Il giorno in cui non potrò dare il massimo sarà quello in cui avrò finito. Per vostra fortuna ragazzi, quel giorno non è ancora arrivato».
Anche in questa occasione, le parole di Lebron hanno di fatto diviso in due l’opinione pubblica americana e non solo. Nessuno naturalmente mette in discussione la grandezza di un atleta in grado di scrivere pagine forse irripetibili della storia NBA, eppure ancora una volta alcune dichiarazioni ed i modi usati dal “Prescelto” di Akron proprio non sono piaciuti ai fan ed agli addetti ai lavori. Molti, in particolare, non hanno gradito che Lebron abbia utilizzato il palco di ESPN per annunciare il ritorno in campo, considerando il suo discorso fin troppo autocelebrativo.
«ESPN ha trattato le parole di James come se fossero una breaking news», ha dichiarato il noto telecronista e conduttore radiofonico Dan Patrick, «davvero qualcuno pensava che potesse ritirarsi quest’anno?». Ancora più dure, invece, le parole rilasciate da Colin Cowherd, conduttore del seguitissimo podcast “The Herd“, che ha spiegato: «Io sono pro-Lebron e capisco benissimo che la NBA sia una lega guidata dalle star. Allo stesso tempo, ho trovato il suo discorso alquanto cringe ed esagerato. Non vuole ritirarsi, e su questo sono d’accordo perché è ancora grandioso, ma “Quanto siamo fortunati”? Ci sono diversi ottimi giocatori in questo campionato, ed uno di questi lo ha appena spazzato via».
Come facilmente prevedibile, le discussioni delle ultime ore hanno inoltre contribuito a riaccendere il dibattito su chi sia il vero GOAT, ovvero il più grande di sempre, un duello che da anni vede contrapposti James e Michael Jordan. A questo proposito, non sono piaciute le parole di Savannah James, la moglie di Lebron, che nell’introdurre il marito sul palco degli ESPY lo ha definito, per l’appunto, “GOAT”. Secondo milioni di fan di tutto il mondo, questa “onorificenza” spetterebbe unicamente a MJ, l’uomo che ha cambiato la pallacanestro e la stessa lega, mai sconfitto in una finale NBA.