Dopo la retrocessione in serie C della sua Spal, è tornato a parlare Joe Tacopina, avvocato newyorkese, patron dell’undici ferrarese dal 2021. In occasione della presentazione della ventunesima edizione del Golden Boy, il presidente biancoblu ha rilasciato diverse dichiarazioni con le quali ha criticato alcuni aspetti del calcio italiano: «Non so se sia più difficile fare calcio in questo Paese o essere l’avvocato di Donald Trump. In Italia l’85% dei proventi è legato ai diritti TV: è una cosa che deve cambiare se si vuole il sistema sano e sostenibile. Un altro problema è l’enorme differenza tra i diritti TV della Serie A e quelli delle categorie inferiori».
Il patron della Spal ha inoltre rilasciato un commento sulla stagione appena conclusa, proponendo al contempo alcune idee con le quali si potrebbe rendere il campionato più combattuto: «Penso che la Serie A quest’anno sia stata molto noiosa, da un certo punto in poi tutti sapevano chi avrebbe vinto. Ricordo le ultime partite della scorsa stagione di Serie B: in ogni gara ci si giocava qualcosa. Penso che introdurre i playoff scudetto possa aiutare».
Con il calciomercato estivo appena cominciato, inoltre, l’avvocato statunitense ha tenuto adire la sua anche sugli agenti dei giocatori, ormai sempre più protagonisti delle grandi trattative. Senza troppi giri di parole, Tacopina ha infatti spiegato: «Gli agenti rovinano il calcio. In Nord America, un agente rappresenta il professionista e non prende soldi anche dai club. Così si crea un conflitto di interessi. In Italia i procuratori hanno troppo potere».
Nel frattempo, il presidente spallino inizia a programmare la prossima stagione. Dopo l’amarissima retrocessione in C, l’obiettivo dichiarato della società biancoblu sarà quello di ritornare immediatamente nella serie cadetta. Quasi certamente, il nuovo direttore sportivo degli estensi sarà Filippo Fusco, già al fianco di Tacopina a Bologna. Sarà proprio il ds, fedelissimo dell’avvocato americano, a designare il nome del prossimo allenatore.