La rimonta impossibile, ancora una volta, resta tale. Al TD Garden di Boston, i Miami Heat si prendono gara 7 e volano alle NBA Finals, tre anni dopo l’ultima volta. Ai Celtics, dunque, non riesce il miracolo: dopo essere stati sotto 3-0 nella serie, i biancoverdi hanno portato gli Heat sino alla Bella, arrendendosi solo all’ultimo atto dinanzi alla squadra di coach Spoelstra.
Miami parte subito meglio, nonostante il punteggio bassissimo del primo quarto, mettendo la testa in avanti. La stanchezza, in casa Celtics, si fa sentire, come dimostrano anche le pessime percentuali di Tatum, limitato da un infortunio subito ad inizio partita, e Brown, gli uomini simbolo di una franchigia che, in estate, dopo questa inaspettata eliminazione, potrebbe seriamente decidere di cambiare volto. Dall’altro lato del campo, Jimmy Butler mette a referto 28 punti, 7 rimbalzi e 6 assist, supportato da un incredibile Caleb Martin, che infila 26 punti tirando con il 68% dal campo.
L’eroe che non ti aspetti, che di fatto rompe il ritmo di gara 7 e consente a Miami di consolidare il proprio vantaggio. Dopo 48 minuti di gioco, il tabellone finale dice 103-84 Heat. Termina qui, dunque, la stagione dei Celtics, prima forza dell’Est, nonché principale contender al titolo. Miami, invece, per la settima volta nella sua storia vola in finale NBA, dove affronterà i Denver Nuggets, campioni dell’ovest, alle loro prime finals. Jokic e compagni, dopo aver rifilato un secco 4-0 ai Lakers, hanno avuto tutto il tempo per riposarsi e ricaricare le batterie.
Dalla sua, Miami potrà contare sulla grande esperienza maturata in questi anni di post season e su un allenatore troppo spesso dimenticato, Erik Spoelsta, autore dell’ennesima stagione capolavoro in carriera. Gli Heat, infatti, arrivano alle finali da ottava forza dell’est: nella storia della lega ci erano riusciti solo i New York Knicks, nell’ormai lontano 1999.