La Champions League potrebbe seriamente sbarcare negli Stati Uniti. A dichiararlo è stato lo stesso Alexander Ceferin, presidente della Uefa.
Molto probabilmente, la massima competizione europea per club farà il suo esordio oltre oceano nel 2026, magari proprio sulla scia della prossima coppa del mondo, che si disputerà negli USA, in Messico ed in Canada.
Nulla è stato ancora ufficializzato, ma sembrerebbe che gli States potrebbero ospitare proprio l’ultimo atto del torneo calcistico più importante del vecchio continente. Dopo Istanbul 2023, Londra 2024 e Monaco 2025, dunque, per la prima volta nella storia, la coppa dalle grandi orecchie potrebbe essere assegnata fuori dall’Europa.
«Il calcio è estremamente popolare negli Stati Uniti in questo periodo», ha spiegato il presidente Uefa, «gli americani sono disposti a pagare cifre alte per il meglio e niente per il peggio. Quindi seguiranno il calcio europeo come gli amanti del basket in Europa seguono la NBA. Ciò che mi ha scioccato, in realtà, è che le nostre fasi finali degli Europei sono state seguite da più persone negli Stati Uniti rispetto alle finali Nba. Con 30 partite degli Europei, ogni gara era praticamente un Super Bowl per numero di spettatori».
Naturalmente, le parole di Ceferin hanno diviso fin da subito l’opinione pubblica. Se da un lato, infatti, la federazione non vede l’ora di mettere le mani sui milioni di dollari in arrivo dagli States, dall’altro dovrà fare i conti con la passione e la rabbia dei tifosi, sicuramente non troppo felici dinanzi alla possibilità che le loro squadre vadano a giocare così lontano da casa.
D’altronde, il calcio, nella sua essenza più pura, non potrà mai ridursi ad una mera questione di soldi.