Tutte le foto del servizio sono per gentile concessione dell’ufficio media della Formula E.
Finale di stagione a New York per la chiusura della quinta edizione del Campionato di Formula E. Nata nel 2011 da una intuizione del presidente della Federazione Automobilistica Internazionale-FIA Jean Todt e dell’imprenditore spagnolo Alejandro Agag Longo, dagli esordi ad oggi la Formula E ha registrato progressi tecnologici impressionanti. Perché questo è nella natura del progetto. Nei prossimi anni le auto a motore elettrico ci faranno assistere ad innovazioni con una velocità sinora sconosciuta ad un motore a benzina. Quest’ultimo, ammettiamolo: non è che una evoluzione del progetto originale di inizi Novecento.

Ecco quindi spiegata la “formula magica” dell’attuale popolarità delle gare elettriche: essere il prodotto giusto al momento giusto. Innovativo proprio quando l’evoluzione digitale ha abituato consumatori ed industria ad un progresso continuo, reale, condiviso e trasversale. Sino a tradursi in un lento cambiamento non più solo nella forma ma nella sostanza del destino della nostra epoca.

E’ bene comprenderlo subito: la svolta ecologica e la digitalizzazione, con tutte le conseguenze che la loro messa in pratica richiederanno, costituiscono il tema per cui questo nostro secolo Ventunesimo sarà ricordato in futuro. E allora: cominciamo da oggi. Iniziamo dalla Formula E. La stagione 2018-2019 si è contraddistinta per il debutto di un nuovo tipo di vettura di seconda generazione: la Spark SRT 05e. Presentato al Salone di Ginevra dello scorso anno, il motore nasce dalla collaborazione tra le case costruttrici McLaren Electronic Systems, Spark Racing Technology, Williams Advanced Engineering e la italiana Dallara. L’energia complessiva prodotta dalle batterie elettriche è raddoppiata a 54 kWh e la attuale potenza disponibile durante la gara è salita a 200 kW (272 CV), corrispondente ad una normale vettura a benzina di circa 3,5 litri di cilindrata. Risultato: le auto di Formula E ora possono ora percorrere tutto il circuito di gara senza doversi fermare ai box per cambiare la vettura con una gemella “carica”, come avveniva lo scorso anno.

Migliora anche la guidabilità in pista: il passo, cioé la distanza tra l’asse delle ruote anteriori e posteriori, è stato portato a 3,10 metri su una lunghezza totale del veicolo di 5,16 m. Anche i pneumatici, forniti da Michelin, mantengono la loro origine “stradale” e non da competizione: ma la loro massa è stata alleggerita così come la resistenza al rotolamento. Novità anche nell’impianto frenante: Spark Racing Technolog, assemblatore ufficiale delle componenti di tutte le auto di Formula E, ha adottato le soluzioni tecniche progettate dalla società italiana Brembo. Nota da ricordare: queste migliorie tra breve le ritroveremo tutte anche nella normale produzione automobilistica. Due i piloti per ciascuna squadra. Undici le squadre in gara, di cui lasciamo ai lettori individuare i nomi già noti nel mondo industriale e sportivo: Audi Sport ABT Schaeffler; BMW Andretti Motorsport; DS Techeetah; Envision Virgin Racing; Geox Dragon; HWA Racelab; Mahindra Racing; Nio Formula E Team; Nissan e.dams; Panasonic Jaguar Racing; Venturi Formula E Team.
Questo particolare tipo di competizioni si distingue anche per alcune sue particolari caratteristiche tecniche ed organizzative. Tutte le auto hanno la medesima aerodinamica, sono equipaggiate con dispositivi di recupero di energia alla frenata e montano normali pneumatici stradali, da usare indifferentemente su fondo asciutto o bagnato. Uguali per tutti anche le batterie elettriche. Cosa differenzia le varie squadre? L’abbinamento delle comuni specifiche tecniche con differenti motori (per gli esperti: a tre, sei fasi, o in coppia) che così gestiscono in modo diverso la potenza a disposizione, secondo il bisogno: maggiore coppia, continuità di funzionamento, o durata della carica. Anche il modo di correre cambia nelle qualifiche o in gara. Nelle prove la guida é più veloce per garantirsi un posto in prima fila. In gara il discorso cambia. E’ indispensabile amministrare con attenzione la riserva elettrica. I migliori qualificati si sfidano nuovamente per i primi cinque posti alla partenza. In gara i motori girano a una potenza limitata. Tutti, eccetto tre. Chi lo decide ? E’ il popolo della rete, che tramite il FanBoost da sei giorni prima della gara e sino a sei minuti dopo la partenza seleziona via web i nomi dei tre privilegiati che per cinque secondi potranno sfruttare tutta la potenza del motore. A New York sono previsti tre giornate di gara. Venerdì 12 Luglio, Sabato 13 e Domenica 14 Luglio. I primi due sono destinati alle qualifiche. Il terzo giorno si svolgerà la gara: l’ultima della stagione.

Per il terzo anno consecutivo le ventidue auto elettriche gareggeranno per le strade di Brooklyn, sullo sfondo del suggestivo skyline di Lower Manhattan e della statua della Libertà attraverso il quartiere di Red Hook, il quartiere dei giovani professionisti creativi. La lunghezza del circuito è di 2.373 km, all’incirca un miglio e mezzo, animato da quattordici spettacolari curve. Le gare di Formula E si contraddistinguono per la loro informalità e per il desiderio soddisfare le esigenze di un ampio pubblico. Quindi i visitatori possono accedere alla Pit Lane centrale e ammirare auto e piloti prima della gara. Presso l’Allianz Village, promosso da uno degli sponsors di questa nuova disciplina agonistica, è possibile informarsi su tutte le novità collegate alla mobilità elettrica, ai nuovi modelli sul mercato, oltre ad assistere alla gara su mega schermi, con possibilità di rivedere le immagini più importanti.
Attualmente, prima dell’ultima gara che inizierà domenica 14 luglio alle ore 16 sul circuito urbano di New York, la classifica vede al primo posto il pluricampione francese Jean Eric Vergne del team automobilistica DS Techeetah Formula E Team, che mantiene anche il primo posto della classifica costruttori. In seconda posizione: il brasiliano Lucas Di Grassi della squadra Audi Sport ABT Schaeffler, anch’essa al secondo posto nella classifica costruttori. Al terzo troviamo il neozelandese Mitch Evans della squadra Panasonic Jaguar Racing. La classifica dei costruttori al terzo posto trova invece la Envision Virgin Racing, di proprietà della Virgin Group del milionario inglese Sir Richard Branson. Domenica sapremo i vincitori del campionato per questa stagione. Ma la avventura della Formula E nel modo dell’automobilismo da competizione è appena cominciata. Anzi: è solo agli inizi.