Non sarà il Milan spettacolare dei tre olandesi, ma la versione Ringhio comincia a funzionare. Sotto l’albero i rossoneri hanno trovato il regalo migliore, la consapevolezza di una rosa tutt’altro da disprezzare e la forza del blasone. Dopo Natale, solo Juventus e Napoli hanno fatto meglio della squadra di Rino Gattuso, l’antica bandiera chiamata in soccorso della patria dopo il deludente avvio di Montella. Inizialmente il destino dell’ex mediano sembrava già scritto nei precedenti di Seedorf, Inzaghi e Brocchi, tecnici bruciati a Milanello in pochi mesi. La svolta è arrivata nel derby di Coppa Italia, in una partita che avrebbe potuto costare la panchina al campione del mondo 2006, ad una settimana dalle voci di possibili dimissioni. La vittoria tutto cuore contro l’Inter, con gol nei tempi supplementari di Patrick Cutrone, ha rivitalizzato l’ambiente, capace poi di infilare tre vittorie consecutive (Crotone, Cagliari e Lazio, ieri), dopo un buon pareggio a Firenze in rimonta. La vittoria contro la Lazio porta il Milan ai bordi della zona Uefa, -3 dal sesto posto occupato dalla Sampdoria. Da un punto di vista tattico, Rino ha imposto il suo 4-3-3, che Montella aveva un po’ messo da parte, e rilanciato giocatori come Giacomo “Jack” Bonaventura, Hakan Çalhanoğlu Franck Kessié e ritrovato anche un discreto Leonardo Bonucci. All’appello mancano ancora le punte Nikola Kalinic e André Silva, ma per ora l’esplosione di Patrick Cutrone (a segno anche ieri, anche se in maniera irregolare) supplisce.
Di contraltare, dall’altra parte della città, invece, continua il periodo nero dell’Inter, incapace ormai di vincere da due mesi: quattro pareggi e due sconfitte negli ultimi otto turni. Se il campionato fosse iniziato a dicembre la squadra di Spalletti sarebbe ora al penultimo posto insieme con il Cagliari (4 punti), davanti solo al Chievo (1). Gli uomini mercato continuano a corteggiare Javier Pastore, sperando che non si ripeta il recente film di Stevan Jovetic, viste le tante analogie: giovane talento esploso in Italia, ceduto a peso d’oro all’estero, prestazioni discontinue e saltuarie nel top team, rientro deludente in Italia. A Ferrara ha fatto il suo esordio in nerazzurro Rafinha, altro talento da recuperare. Ci sarà il tempo?
In crisi anche la Roma, sconfitta ieri in casa dalla Sampdoria (dopo il pareggio sempre contro i blucerchiati nel recupero del match d’andata). Tre sconfitte e due pareggi il rollino di marcia di Eusebio Di Francesco che ancora non conosce il nome del suo centravanti per i restanti mesi di campionato. Edin Dzeko viene dato sempre vicinissimo al Chelsea, ma l’affare sta ritardando. In caso di partenza i giallorossi punteranno tutto su Patrick Schick, con i suoi 38 milioni di euro l’acquisto più costoso di tutta la storia del club.
Lo spleen comune di Inter e Roma favorisce la fuga di Napoli e Juventus, che approfittano anche del ko della Lazio di Simone Inzaghi per allungare sulle inseguitrici. Il Napoli festeggia il ritrovato Dries Mertens, tre gol nelle ultime due partite, apparso un po’ opaco sul finale dell’anno scorso. Area di contestazione a Firenze per la famiglia Della Valle dopo il secondo ko consecutivo, questa volta per mano del non irresistibile Verona (“prestazione oscena”, l’ha definita il tecnico Stefano Pioli). I tifosi viola vorrebbero uno sforzo da parte della proprietà in questi ultimi giorni di mercato di riparazione dopo le partenze in estate di Bernardeschi, Kalinic, Borja Valero, Vecino e Ilicic.