Una battuta a vuote per Maurizio Sarri e Luciano Spalletti. Pur mantenendo l’imbattibilità, Napoli e Inter non vanno oltre il pareggio contro Chievo e Torino, due impegni che sulla carta non apparivano proibitivi. Ad esultare, in questa dodicesima di campionato, sono Juventus e Roma, in attesa del recupero della Lazio, che ieri non è scesa in campo per il nubifragio sull’Olimpico. E dopo la sosta per la Nazionale si ricomincerà con il derby romano.
JUVENTUS: ALLEGRI PER I PUNTI – È stata una prestazione svogliata contro il fanalino di coda, Benevento, quella offerta ieri dai bianconeri passati addirittura in svantaggio su una punzione. Massimiliano Allegri lo ha riconosciuto nel finale che probabilmente qualcuno aveva sottovalutato l’impegno contro l’ultima in classifica. “Dobbiamo capire che nessuna partita è facile, dobbiamo prestare maggiore attenzione a questi dettagli”, ha commentato il tecnico vincitore degli ultimi tre scudetti. Ancora sottotono Alex Sandro, lui a provocare la punizione da cui scaturisce il gol delle Streghe, e Douglas Costa con sedici palle perse. All’opposto la prestazione della coppia d’attacco: inguardabile Paulo Dybala, in una delle sue più opache partite juventine, in continua crescita invece Gonzalo Higuain, a segno anche ieri. Un rovesciamento di stato di forma rispetto all’avvio, non tenuto conto però dal ct Jorge Sampaoli che per le partite contro Russia e Nigeria ha convocato La Joya e lasciato ancora a acasa El Pipita.
ROMA: EUSEBIO EUFORICO: Un 4-2 molto convincente in trasferta contro la Fiorentina per la Roma di Eusebio Di Francesco. Per due volte in vantaggio e due volte raggiunti, i giallorossi non si sono persi d’animo e hanno trovato le energie per lo strappo finale. Dopo la doppietta in Europa di El Shaarawy, questa volta il doppio centro è riuscito a Gerson, il talento brasiliano strappato lo scorso anno al Barcellona dall’allora ds Walter Sabatini per 19 milioni di euro e che fino ad ora si era visto poco o nulla. Lo scorso anno Spalletti lo aveva, sorprendentemente, schierato dall’inizio a Torino contro la Juventus come esterno d’attacco. In molti obiettarono che era fuori posizione, ieri a Firenze ha segnato una doppietta nell’identico ruolo da ala. È questo il dodicesimo successo in trasferta per i giallorossi, una incredibile serie di vittorie che, insieme all’ottimo girone di Champions League, aumenta l’autostima per la Roma, a cinque punti dalla vetta, ma con una partita da recuperare.
NAPOLI: IN FOLLE CONTRO IL CHIEVO – Un Napoli indolente a Verona ha giocato una partita lenta, senza i guizzi rapidi a cui ci ha abituato in questo bruciante avvio. Non è bastato un netto dominio nel controllo del pallone (oltre il 73 per cento) per la capolista, apparsa stanca e un po’ svogliata, come ha ammesso il suo tecnico, che ha individuato nel match di Champions League contro il Manchester City la responsabilità di una gara giocata senza brio. “Tatticamente abbiamo giocato una buona partita, ordinati in campo, senza allungarci. È mancata un po’ di freschezza nei giocatori normalmente determinanti”, ha affermato nel dopo gara Sarri, che si è trovato di fronte un Chievo con un 4-4-2 strettissimo per togliere spazi al palleggio del Napoli sulla trequarti. Ha pesato certamente l’assenza di Ghoulam, ma non può essere un alibi se si vuole puntare al titolo, visto che mancherà per tutto il resto della stagione.
INTER: TRADITA DA MAURITO – Primo pareggio casalingo per l’Inter contro un Torino ritrovato. Mihajlovic ha ridisegnato la squadra, passando dal 4-2-3-1 ad un più equilibrato 4-3-3, con il recupero di Belotti e l’ascesa di Burdisso a leader della difesa. Nell’Inter passaggio a vuoto invece di Icardi, stranamente molto impreciso sotto porta (“la squadra gliel’aveva apparecchiata più volte” ha detto Spalletti a fine partita). Il capitano argentino, che salterà la convocazione con la nazionale albiceleste per un risentimento, si è comunque parzialmente riscattato con l’assist a Eder per il gol del pareggio. Sempre più convincente invece la gara di Matias Vecino in mezzo al campo, che è andato vicino al gol in due occasioni. E dire che in estate erano in molti a storcere il naso sulla cifra spesa, 24 milioni, per pagare la clausola rescissoria alla Fiorentina.
MILAN: MONTELLA PUO’ FARE L’ALBERO – Finalmente vittorioso Montella che smuove la classifica e prova a rientrare nel gruppo per le qualificazioni in Champions, anche se ora accusa un ritardo di 4 punti sulla Sampdoria, e la sua ex squadra deve ancora recuperare la partita casalinga contro la Roma. Certo, va detto, che il Sassuolo di questi tempi non rappresentava un grosso ostacolo (ottava sconfitta su dodici partite). I segnali migliori sono arrivati da Bonucci, ieri preciso nelle chiusure, Kessie e Suso, autore di un gol superbo. La prova del fuoco però sarà alla ripresa del campionato nella proibitiva sfida del San Paolo contro il Napoli.
Intanto l’Italia sabato giocherà la prima sfida contro la Svezia per la qualificazione ai Mondiali della Russia. Il ct Ventura non ha paura degli avversari e mostra sicurezza: “Andremo ai Mondiali”.