Gli atleti in ginocchio contro Trump. Il pugno alzato di Smith. Le battaglie contro il razzismo di Muhammad Ali. Lo striscione per i diritti delle donne esposto a Pesaro dall’attivista Darya Safai. Sport e politica, da sempre, hanno intrecciato il proprio cammino. Ma a Verona colori e maglie non dividono. Il senso di appartenenza viaggia più veloce di tutto il resto: Thomas Jaeschke, americano dell’Illinois e Mohammad Javad Manavinezhad (Manavi sulla maglia, Javad per i compagni), iraniano di Esfahān, la città del Gran Bazar, alzeranno un solo muro. E sarà in campo.
Bluvolley Calzedonia Verona è infatti la prima squadra al mondo ad avere due atleti di Stati Uniti e Iran nello stesso team. Lasceranno in disparte i passaporti, gli screzi tra governi, le divisioni ideologiche. Saranno compagni di squadra. I due atleti sono stati presentati alla città, alla stampa nazionale e internazionale, sabato 7 ottobre in una location suggestiva, la terrazza dell’Hotel Milano e a fare da sfondo la magnifica Arena. “Pensiamo solo a fare bene sul campo, uno accanto all’altro. Le altre questioni le conosciamo, ma non ci toccano. Sotto rete, niente politica – dicono all’unisono -. Ci siamo già incontrati con le rispettive nazionali, anche durante l’ultima World Grand Champions Cup in Giappone (ha vinto l’Iran 3-2, ndr). Lo sport abbatte ogni barriera e noi è questo che vogliamo trasmettere”.
Thomas, 24 anni, nazionale stelle e strisce, è anche reduce da un Norceca (il campionato per le nazionali di Nord, centro America e paesi caraibici vinto proprio dagli Usa). È uno schiacciatore che ha voglia di fare il salto di qualità, dopo aver vissuto l’ultima stagione in Polonia all’Asseco Resovia: tanto pubblico e un po’ meno tecnica. “In Italia ho la possibilità di giocare nel campionato più completo del mondo”, ha pensato prima di firmare con BluVolley. Javad di anni ne ha 22. Punto fermo della Nazionale, promessa del volley mondiale e già beniamino in patria, capace di far strabuzzare gli occhi ai compagni per l’incredibile elevazione in campo e la grande disponibilità nella vita di sempre. È il secondo giocatore iraniano nella storia della pallavolo a trasferirsi in Italia (ci giocò anche Benham Mahmoudi) e la comunità iraniana italiana non ne è rimasta affatto indifferente.

Stefano Magrini, presidente BluVolley Calzedonia Verona: “Da Verona parte un messaggio importante di sport, di valori, di amicizia. Siamo tornati a ritrovare il sorriso in campo e non solo. La politica di Usa e Iran, soprattutto in questi ultime settimane, è tornata ad inasprirsi ma Javad e Thomas saranno da esempi per il mondo. Perché penseranno a fare squadra, ad aiutarsi per vincere, a portare in giro per l’Europa il nome di Verona capace di restituire un’immagine di spessore non solo in campo. Abbiamo la responsabilità degli occhi del mondo sportivo addosso e non vogliamo né possiamo deludere nessuno. Oggi c’erano tante Tv e media nazionali e stranieri, ed è questo il respiro internazionale che ci piace. Un grazie particolare alla famiglia Zago per la location della terrazza dell’hotel Milano e al nuovo partner, Forno Bonomi”.
Otello Pozzi, presidente associazione Italia-Stati Uniti D’America: “E’ lodevole il taglio dato alla conferenza stampa di presentazione di questi due giocatori. A livello sportivo non spetta a me commentare l’arrivo dei due schiacciatori, ma sono certo che il senso civico del messaggio inviato dalla Verona sportiva del volley sia di un peso specifico non indifferente. La nostra associazione vuole unire persone di qualsiasi nazionalità sotto il vincolo dell’amicizia, nell’intento di contribuire allo sviluppo delle relazioni socio-culturali. Lo sport americano sta vivendo un forte momento di fermento e di protesta e l’abbattimento di ideologie e contrasti, seppur extra moenia, può essere un ottimo messaggio”.
Angiolino Frigoni, Direttore tecnico BluVolley Calzedonia Verona: “Sono due ragazzi che hanno valori importanti grazie ai quali possono lasciare il segno anche fuori dal campo. Dal punto di vista tecnico hanno caratteristiche differenti: Jaeschke è più abile in ricezione, è un giocatore a tutto campo, raro. Con Manavi, più forte in attacco, è stata la più semplice trattativa di sempre. Non pensavamo fosse sul mercato, è arrivata l’occasione e tutto è andato liscio: lui voleva venire in Italia per imparare e mettersi alla prova, nonostante ottime offerte nel suo paese: il procuratore è stato disponibile, la federazione iraniana pure. La loro convivenza sarà basata sul fraterno rapporto tra compagni di squadra, perché questo è lo sport, questo è il volley. Il resto non conta”.
Mir Fakhraei Abdolreza, presidente CICE (Centro Italo Iraniano di Cooperazione Culturale ed Economica): “Lo sport aiuta sempre ad unire i popoli e a trovare la pace. Avere a Verona e in Italia due giovani così promettenti e puliti come Javad e Thomas è bellissimo e il messaggio di Calzedonia Verona è nobile. Lo sport ci fa conoscere usi, costumi e tradizioni dei popoli e, in questo momento storico, è una manna anche per stemperare i dissapori storici tra i due governi”.