San Patrignano è la più grande comunità residenziale d’Europa, fondata nel 1979 da Vincenzo Muccioli, sulle colline di Rimini. Oggi è una cittadella completamente indipendente dal punto di vista economico. In 44 anni ha accolto oltre 26 mila ragazzi, garantendo loro una casa, l’assistenza medica, legale e la possibilità di continuare gli studi e imparare un lavoro. La tossicodipendenza al suo interno non è considerata una malattia cronica e incurabile da trattare esclusivamente con i farmaci, ma un viaggio verso il recupero e il reinserimento nella società.
L’aiuto offerto a tutti i suoi ospiti è completamente gratuito, la comunità riesce a sostenersi in gran parte grazie alla vendita dei tanti prodotti di qualità che escono dai laboratori di formazione professionale, dove chi è in percorso, scopre un lavoro. La sola produzione di vini e champagne riesce a coprire il 65% dei costi, integrati dalla vendita di altri prodotti alimentari e anche da generose donazioni private

Nel 1997 le Nazioni Unite hanno riconosciuto il valore del lavoro di San Patrignano, contrassegnandola come ONG con status consultivo speciale presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC).
Attualmente la Comunità ospita 800 giovani e ognuno di loro è seguito da un veterano e da un educatore. Tra loro ci sono circa 100 ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo.
Maschi e femmine sono divisi, soprattutto a tutela di quest’ultime che sono circa un quinto sul totale. Le più piccole hanno un’età fra i 13 e i 17 anni.
I numeri della droga
Il consumo di droga continua a aumentare in tutto il mondo. I dati rilevati nel World Drug Report 2023 relativi al 2021, pubblicati dall’Office on Drugs and Crime dell’Onu rileva che il 5,8% della popolazione pari a 296 milioni di persone ha fatto uso di stupefacenti con un aumento di circa il 23%. Sono circa 500 mila le persone decedute per overdose o altre cause riconducibili a sostanze. La cannabis è la droga più usata, con una stima di 219 milioni di consumatori 4,3% della popolazione. Sono 36 milioni le persone che fanno uso di anfetamine, 22 milioni di cocaina e 20 milioni quelli che hanno utilizzato sostanze sintetiche
Sempre nel 2021 secondo i dati pubblicati dal Centers for Disease Controland Prevention, uno degli organismi di controllo sulla sanità pubblicata americana, i morti per overdose negli Stati Uniti sono stati più di centomila il numero più alto mai registrato. I decessi per uso di oppioidi sintetici principalmente fentanil sono stati 71200 con un aumento del 23% rispetto all’anno precedente. Non meno grave il fenomeno del consumo di metanfetamine, che hanno causato 33 mila morti.
La fotografia dell’Osservatorio sulle dipendenze di San Patrignano 2023, basato sull’analisi tossicologica dei 583 ragazzi e ragazze che hanno fatto il loro ingresso in comunità fra maggio 2022 e aprile 2023 rileva che, la cocaina è la sostanza più utilizzata, pari al 93,5%, seguita dalla cannabis, 89,2%, mentre l’eroina si attesta al 39,8%. Grande diffusione del crack, pari al 65,2%.

L’uso della cocaina resta al primo posto anche per sostanze da cui i neo entrati si dicono dipendenti, pari al 39,4%, il crack al secondo posto con 26,2%, mentre l’eroina si ferma al 16,6%.
In leggero aumento anche l’utilizzo delle droghe sintetiche, come l’ecstasy utilizzata dal 54,5% dei soggetti presi a campione (44% l’anno precedente), ben superiore all’eroina.
Il 18,3% ha inoltre fatto uso di psicofarmaci, di cui oltre il 15% in maniera continuativa. Il 41,2% di chi ne ha fatto un uso continuativo ha iniziato ad abusarne entro i 25 anni.
Rispetto agli ingressi avvenuti fra maggio 2022 e aprile 2023, si è mantenuta la stessa percentuale degli anni precedenti, fra uomini e donne, con queste ultime che si sono attestate al 18,5%, mentre l’età di chi ha fatto il suo ingresso in comunità è stato per lo più fra i 26 e i 35 anni (37,2%) con un’età media di 32 anni (fra i maschi 34 e fra le donne 28).
I nuovi entrati sono espressione di tutto il Paese, con il maggior numero di subentri da Emilia-Romagna (79) Veneto (64) Lombardia, Campania (62) e Toscana (50). Sul totale, sono stati 27 gli stranieri che hanno fatto il loro ingresso in comunità, anche questi in aumento dopo il periodo Covid, di cui 9 accolti direttamente dai loro Paesi d’origine.