Gli alchimisti medievali hanno tentato a lungo di ottenerlo, ma senza alcun successo. Ora, però, potrebbe essere finalmente arrivato il fatidico momento della scoperta dell’elisir di lunga vita.
Un’équipe di scienziati dell’Università di Harvard sostiene infatti di aver identificato un cocktail chimico in grado di invertire l’invecchiamento. A comunicare i sensazionali risultati dello studio – pubblicato sulla rivista medica Aging – è stato il ricercatore David Sinclair, che su Twitter ne ha illustrato gli aspetti più importanti.
“In passato abbiamo dimostrato che l’inversione della vecchiaia è possibile impiegando una terapia genica per attivare i geni embrionali”, ha esordito lo studioso in una serie di tweet che hanno accumulato più di un milione di visualizzazioni. “Ora abbiamo dimostrato che ciò è possibile attraverso dei cocktails chimici, un passo avanti verso il ringiovanimento di tutto il corpo a prezzi accessibili”.
Nello specifico, in ciascuno dei ‘cocktail’ sono comprese da cinque a sette sostanze chimiche, molte delle quali note per il trattamento di diverse malattie fisiche e mentali. Molti dei cocktail contengono farmaci soggetti a prescrizione medica, come l’acido valproico, la tranilcipromina e il pramipexolo – utilizzati rispettivamente per il trattamento delle crisi epilettiche, della depressione e del morbo di Parkinson.
“Gli studi sul nervo ottico, sul tessuto cerebrale, sui reni e sui muscoli hanno mostrato risultati promettenti, con un miglioramento della vista e un prolungamento della durata della vita nei topi e, recentemente, nell’aprile di quest’anno, un miglioramento della vista nelle scimmie”, ha spiegato il professore di genetica e autore del libro Lifespan. La terapia passerà ora alla fase della sperimentazione clinica sull’uomo.