L’inflazione, la guerra in Ucraina – e ora anche l’apparentemente irresistibile avvento dell’intelligenza artificiale. Sono tanti i motivi per essere preoccupati. Ma, secondo diversi esperti, sono proprio i passi da gigante fatti dalla tecnologia a poter provocare un terremoto nel mondo del lavoro comparabile a quello avvenuto a cavallo tra le rivoluzioni industriali.
Molti lavori “vecchi” – specialmente nel campo dell’editoria, dell’assistenza sanitaria e della finanza – potrebbero venire presto spazzati via, lasciando però spazio ad altre mansioni prevalentemente di carattere intellettuale.
Le enormi potenzialità dell’intelligenza artificiale si sono abbondantemente viste con ChatGPT – un software-chatbot lanciato a novembre dall’azienda OpenAI e rivelatosi straordinariamente sofisticato. Le capacità di questo strumento sono così promettenti che Microsoft – che la scorsa settimana ha licenziato 10.000 dipendenti “umani” – ha nel frattempo fatto un “investimento pluriennale e multimiliardario” in questa tecnologia innovativa.
Un esempio delle sue potenzialità? ChatGPT Recentemente il software ha superato autonomamente un esame del Master in Business Administration della prestigiosa Wharton School in Pennsylvania, lasciando di stucco il mondo accademco.
Ecco alcuni dei settori che verranno maggiormente colpiti dal progresso dell’intelligenza artificiale:
ISTRUZIONE
ChatGPT è già oggi in grado di impartire lezioni autonomamente, soprattutto alle scuole medie o superiori – dato che i relativi corsi si basano su conoscenze basilari.
Leggermente diverso il discorso per quanto riguarda l’università – che almeno nel prossimo futuro continuerà a richiedere un istruttore umano a causa della difficoltà e “intellettualità” dei concetti.

FINANZA
A rischiare è anche il mondo di Wall Street – specialmente gli analisti che si occupano principalmente di creare modelli Excel e organizzazione di dati (come spesso accade per i neo-assunti).
Tuttavia, dovrebbero saldamente rimanere in mani umane le scelte economico-finanziarie di maggiore importanza.

INGEGNERIA DEL SOFTWARE
Brutte notizie anche per i programmatori (o ‘coders’): l’intelligenza artificiale è infatti in grado di realizzare i codici necessari per creare siti web e altri tipi di tecnologie informatiche in base alle specifiche dell’utente.
La previsione è che entro il 2026 (o addirittura prima), le professioni di progettazione di software – quantomeno quelle di medio-basso livello di difficoltà – saranno perciò obsolete.

ANSA/EPA/JOERG CARSTENSEN
GIORNALISMO
Software come ChatGPT sono forse meglio degli uomini a creare titoli, riassumere e accorciare pezzi e altri compiti affini – mansioni che sono tradizionalmente il pane quotidiano di un giornalista.
La grande pecca sta nell’incapacità dell’intelligenza artificiale di effettuare un controllo di fact-checking per rigettare le fake news. Una circostanza che – per il momento – può far tirare un sospiro di sollievo ai lavoratori dell’editoria.

GRAPHIC DESIGN
L’intelligenza artificiale è in grado di creare istantaneamente grafiche personalizzate a partire da suggerimenti generati dall’utente, rendendo potenzialmente inutile l’intervento di grafici e creativi. A meno che, spiegano sempre gli esperti, non si ricerchi qualcosa di più impegnativo/intellettuale.