Immaginate la scena di apertura di un classico film di fantascienza, quella sequenza di immagini che ci introduce al mondo del futuro, che ci mostra le nuove tecnologie, le nuove usanze, e le nuove frontiere dell’innovazione. Ora, immaginate di poterci mettere le mani nel presente. È questa la funzione del Consumer Electronics Show (CES), la fiera dell’innovazione tenutasi ogni anno in quel di Las Vegas: mettere in mostra ciò che saranno i prodotti tecnologici che governeranno il nostro futuro prossimo.
La fiera, organizzata dalla Consumer Technology Association, si tiene proprio in questi giorni, dall’8 all’11 di gennaio, in diversi spazi adibiti ad-hoc dalla spaziosissima città del Nevada. Solo quest’anno, più di 180,000 individui si sono recati all’ormai ambitissima fiera per un assaggio della tecnologia che verrà, rendendola la fiera dell’innovazione tecnologica più popolare al mondo. Con a disposizione pubblici e spazi tanto voluminosi, al CES di quest’anno si esibiscono i prodotti e le idee di oltre 4,400 aziende e start-up, tra le quali appaiono vari giganti del tech mondiale come IBM, Amazon, Bosch e Leica. Tra questi, però, figura anche eNovia, un’azienda milanese attivissima nel campo dell’innovazione tecnologica, che gode di particolare fama nei campi dell’intelligenza artificiale e della smart mobility.

Fa sempre piacere poter parlare di aziende che promuovano l’innovazione made in Italy, ma quando si tratta di eNovia il termine “azienda” appare a dir poco limitativo. Più che un’azienda, il gruppo milanese si considera una “Enterprises Factory”, una collettiva che “trasforma ricerca in prodotto, ricercatori in imprenditori, e startup in imprese”. Il mantra, infuso nell’anima della “Fabbrica di Imprese” dal CEO Vincenzo Russi, è quello di sviluppare società innovative e ad alto valore tecnologico, valorizzando la ricerca e trasformandola in produzione. Passando attraverso le due anime produttive della fabbrica, la “Invention Foundry” e la “Enterprise Foundry”, le proprietà intangibili si trasformano in invenzioni concrete, e a loro volta le invenzioni vengono rilavorate e trasformate in imprese innovative. Essendo, come riportato dal Financial Times, una delle prime mille aziende europee per velocità di crescita negli ultimi tre anni, non c’è proprio da sorprendersi se quest’anno, al CES di Las Vegas, eNovia sia riuscita ad esporre addirittura 6 delle proprie iniziative imprenditoriali.

Una di queste punta su uno dei prodotti di tecnologia più controversi e futuristici del momento: il drone. Negli ultimi anni, i droni, piccoli oggetti volanti telecomandati e dotati di telecamera, si sono ritagliati un posto fondamentale nel tessuto di diverse industrie. Rapidamente, sono diventati fondamentali oggetti nel campo della sicurezza, rivelandosi eccellenti tecnologie di monitoraggio. Al contempo, sono diventati fondamentali per l’industria della mobilità, con aziende come Amazon e Domino’s intente nel renderli capaci di consegnare pacchi e cibo. Sono anche, però, diventati grandi oggetti d’intrattenimento, suscitando l’interesse di tanti giovani, e donando a chiunque la possibilità di produrre contenuti video di alto livello con riprese dall’alto. In tutto ciò, però, sono sempre rimasti limitati da un elemento: la batteria. Intuendo con largo anticipo questo problema, eNovia ha lanciato i droni STEM, il cui nome sta per System of Tethered Multicopters: si tratta di una flotta di droni che può restare in aria per un tempo indefinito. Presentata con grande successo al CES, la flotta di droni è connessa, tramite un sistema di cavi e verricelli, ad una base che fornisce ai magici oggetti volanti l’alimentazione necessaria. Quello proposto a Las Vegas è il primo prototipo di un sistema che, come racconta il responsabile del progetto Glauco Bigini, “rappresenta l’evoluzione industriale dei droni usati per le riprese in cantiere o durante gli eventi”, vista la libertà di movimento e l’autonomia infinita, come racconta Fabio Pizzato direttamente da Las Vegas nel video qui sotto:
Allo stesso modo, eNovia ha potuto presentare YAPE, un ambiziosissimo sistema di consegne a guida autonoma. Ciò che lo contraddistingue, in un mondo dove la guida autonoma non sembra più in grado di fare notizia, è che YAPE non è né macchina né drone, bensì un piccolo robot capace di navigare le strade di complesse realtà urbane senza dover necessariamente far uso di strade ben definite, come è stato già capace di fare durante l’attività di testing finalizzata in diversi centri storici d’Italia. Con un semplice input autoritario, il robot può facilmente essere impegnato nella consegna di piccoli pacchi o cibarie d’asporto. A questi fini, eNovia, oltre a presentare il prodotto al CES di Las Vegas, è già intenta anche in impegnativissime fase di testing in realtà più complesse come quelle statunitensi ed asiatiche, perché, anche in ambienti dove la tecnologia è spinta all’estremo, un sistema così avanzato ancora non si era visto. Ciò che è certo è che, come detto dal CEO Vincenzo Russi, “le invenzioni generate dalla Fabbrica, in collaborazione con Università e tessuto produttivo dimostrano che possiamo giocare una partita globale nella produzione di alta tecnologia”.
In questa stessa industria della “smart mobility”, eNovia presenta inoltre anche Blubrake, impresa che ha sviluppato un controllo elettronico che aumenta la sicurezza del ciclista in caso di frenata, la BluChassis di e-Shock, prodotto che porta al telaio di veicoli leggeri tutte le necessarie tecnologie legate alla guida autonoma. Insomma, se cerchiamo risposte riguardo il futuro della nostra mobilità, è un piacere poter dire che, almeno per certi versi, possiamo guardare direttamente in casa nostra: come visto dalla presenza di eNovia al CES di Las Vegas, l’apice di questo settore dell’innovazione proviene proprio dall’Italia.
Cambiando totalmente fronte, un altro membro della grande schiera innovativa presentata da eNovia è WeArt, un incredibile anello che promette di poter trasmettere e riprodurre le sensazioni basi del tatto altrui a chi lo indossa. Nel campo della realtà virtuale e della realtà aumentata, questo non è un concetto nuovo: esistono molteplici aziende intente nel creare tecnologica “indossabile” che possa replicare certi aspetti dell’esistenza che vanno oltre l’audio e il video. Ciò che rende WeArt un prodotto incredibile, e che ha portato ad un grande successo al CES, è che il piccolo anello prodotto in collaborazione con il Siena Robotics and Systems Lab (SIRSlab) dell’Università di Siena, è capace di far percepire all’utente un’innovativa combinazione di vibrazione e temperatura che si avvicina inverosimilmente all’effettiva sensazione del tatto altrui. “I device che stiamo sviluppando”, racconta Guido Gioioso, ricercatore del SIRSlab, “possono essere visti come l’equivalente di microfoni e casse per il senso del tatto”. Se ciò non bastasse, WeArt è anche in grado di registrare queste stesse interazioni tattili, ed a sua volta di inviarle o riprodurle, come se fossero un brano su iTunes.
A concludere la schiera, eNovia ha presentato anche BluAgro, un sistema di monitoraggio dello stress delle piante che aiuta l’agricoltore a massimizzare la produzione ed ottimizzare l’uso delle risorse. L’innovazione ideata dalla “Fabbrica di Imprese” milanese, come reso evidente anche da una crescita aziendale rapidissima, si sta ritagliando sempre più spazio nel contesto mondiale, in svariati campi. La forza del gruppo eNovia è quindi rappresentativa di una pratica che più protagonisti della scena economica italiana dovrebbero seguire: la valorizzazione della ricerca.
Valorizzando la ricerca, punto assolutamente fondamentale per eNovia, diventa molto più semplice riconoscere le idee che possono, effettivamente, portare l’umano verso nuove frontiere tecnologiche. La creatività, come si capisce vedendo semplicemente l’ampiezza dell’arsenale concettuale di eNovia, di certo non manca. Accostando a questa ricerca del nuovo una struttura aziendale sana e costruttiva, le idee nascono con spontaneità e posso rapidamente diventare realtà sia ben definite che finanziariamente sane.
Per un certo verso, questa è anche la filosofia di tutto il CES di Las Vegas: trasformare la ricerca in idea, l’idea in prodotto, e il prodotto in impresa. Questo mantra, in una forma o in un’altra, guida la maggior parte dell’innovazione tecnologica mondiale. Sarebbe dunque doveroso trarre ispirazione dal modello adottato da eNovia, per poter, in un futuro, rappresentare l’innovazione made in Italy con ancor più vigore.