L’evento annuale Issnaf il 22 e 23 ottobre 2018 all’ambasciata italiana di Washington sarà un momento molto importante di incontro, dialogo e brainstorming sulla diaspora italiana in Nord America con prestigiose personalità americane e italiane dell’arena scientifica, industriale, economica, culturale e diplomatica. Dopo aver discusso l’anno scorso di Industry 4.0 e del suo impatto sul sistema industriale e scientifico, il tema di quest’anno sarà la longevità e quanto il contributo di ricercatori, esperti di tecnologia, innovatori e aziende serva per vivere vite più lunghe e migliori. Entro il 2025, 1,2 miliardi di persone avranno 60 anni o più.
Come può l’evoluzione dell’assistenza sanitaria e della prevenzione delle malattie impattare positivamente sulla qualità della vita di milioni di individui? “La ricerca e l’innovazione sono la chiave di volta di una vita che avanza e si allunga” commenta Fabrizio Renzi, direttore ricerca e innovazione di IBM Italia e membro del consiglio di Issnaf, in occasione dell’evento “From science to business: a global effort for healthier ageing” che si è tenuto a Milano il 27 settembre con la partecipazione dell’incubatore delle life sciences Bio4Dreams e di IBM, ospitato a Cascina Triulza, nell’area ex Expo dove sorgerà il Mind – Milano Innovation District, parco scientifico e tecnologico milanese, prima pietra del futuro Human Technopole, il nuovo istituto di ricerca che lavorerà proprio sulle scienze della vita. «L’argomento è centrale – prosegue Renzi –, tanto che le dieci priorità dell’organizzazione mondiale della sanità sono volte a promuovere attorno all’Healthly ageing, una base di conoscenze condivise e una integrazione tra stakeholders, obiettivi la cui realizzazione non appare in verità né vicina né facile”.
Da qui, la distanza con gli Stati Uniti e i suoi attrezzati centri di ricerca sembra un po’ meno grande. Renzi, che lavora a cavallo fra le due sponde dell’oceano, conosce tanti ricercatori italiani che hanno fatto il salto negli Usa: “La fame aguzza l’ingegno e l’ingegno aguzza la fame di sfide: un ricercatore che viaggia, che sperimenta diversi paesi e realtà acquisisce una capacità di avere ampie vedute e un bagaglio che sarebbe utile riportare in Italia” dice il direttore tecnologia e innovazione di IBM Italia. “Non sempre – prosegue – il sistema Italia riesce a mettere a disposizione risorse e opportunità per soddisfare questa fame: basti pensare che il nostro Paese investe 20 miliardi all’anno in ricerca e gli Stati Uniti circa un triliardo”. Il problema dell’Italia non è infatti la carenza di capitale umano bensì di risorse: “Oltreoceano agli investimenti pubblici si sommano quelli privati, che da noi non esistono”.
Non solo: il tessuto delle imprese innovative e startup negli Stati Uniti è importante e nutrito e costituisce l’anello di congiunzione primario tra accademia e mercato. Insomma: “Non si tratta solo di carenza di risorse, bensì di un problema di mindset”, aggiunge Renzi. L’Italia cerca di “spingere” con iniziative come Mind, un crocevia per l’internazionalizzazione delle attività di ricerca in cui ricercatori di tutto il mondo, a partire dagli statunitensi, potranno trovare una nuova casa.
Ma a cambiare passo devono essere anche le aziende: “Ibm è uno dei principali spender al mondo in ambito ricerca: investiamo oltre 6 miliardi all’anno nel settore, basti pensare che siamo partiti da un’affettatrice e oggi trattiamo quantum computing. L’innovazione, però, ormai, non avviene solo all’interno ma dal mondo, dall’università alle startup”. Ibm è uno dei promotori dei premi Issnaf con IBM-Bio4Dreams Award per ricerche in medicina, bioscienze e scienza cognitiva.