Alla Fortezza da Basso si spengono trenta candeline a tema “Pitti The Box” con numerose scatole contenenti novità, idee, tendenze tutte da scoprire. Questa stagione vuole celebrare la meraviglia, lo stupore, la sorpresa attraverso una serie di esperienze. Si è registrata, infatti, la presenza di 36.000 visitatori per visionare 1230 marchi di cui 567 esteri. Il percorso si è articolato in tredici tappe: The Contemporary Classic, Futuro Maschile, l’Altro Uomo, Unconventional, Urban Panorama, I-Play, I Go Out, My Factory, Talent, Great The New Makers, Touch!, Pop Up Stores, Hi Beauty.
Le prime tre sono capitanate da brand come A.Testoni, ADD, Bally, Belstaff, Cerruti, Church’s, Harmont&Blaine, Herno, Levi’s, Paul&Shark, Z Zegna con obbiettivo di raccontare l’evoluzione del menswear interpretando il nuovo lusso e ricercando avanguardie stilistiche capaci di anticipare i trend. La sezione Unconventional, invece, accoglie le ultime visioni riservate alle collezioni più grintose del luxury style che abbracciano diverse contaminazioni senza perdere lo spirito underground. Il potpourri dello street style e sportswear è rappresentato da Urban Panorama, I-Play e I Go Out con marchi come Champion, Colmar, Crocks, Fila, Fred Perry, Hype, Invicta, K-Way, Le Coq Sportif, Replay, Timberland x Raeburn dove le crew delle metropoli sono pronte a far sentire la propria voce fra colori pop, grafismi, materiali performanti e funzionali.\
Non da meno è l’importanza dei giovani nelle tappe My Factory, Talent, Great The New Makers, Touch! in cui le nuove generazioni viaggiano a braccetto con il digital fornendo proposte vivaci e sorprendenti. In più ci sono stati a calendario degli eventi imperdibili, per esempio i 70 anni di Diadora che hanno omaggiato l’arte contemporanea e la velocità con l’esposizione “It plays something else”, i 50 anni di Moon Boot con una mostra archivio alla Stazione Leopolda o i 30 anni della gang Slam Jam pioniera dell’urban culture prima che il termine street style fosse coniato e con partner consolidati come Nike, Stussy, Carhartt.
Altre news vedono come oggetto Woolrich con la moda che sfila pattinando sul ghiaccio, un’estetica rinnovata dall’immagine al prodotto oppure Kappa che promuove giacche con il cappuccio, patch appiccicate e logo omini ricamato sul petto e sul fondo della manica omaggiando le Olimpiadi del 1984 a Los Angeles. Pitti Uomo AI 19/20 è stata anche un tripudio alla moda, all’arte e alla musica; mondi parallelamente esistenti ma effettivamente necessari che dialogano e si contaminano da epoche. Non è mancata poi la carovana di VIP dal calibro di Patric Dempsey, Bobo Vieri, Fabrizio Corona, Giorgio Pasotti e Calcutta. Insomma, la 95sima edizione festeggia trent’anni che non sono né tanti né pochi, ma raccolgono la giusta esperienza per una manifestazione fondamentale e nota a livello globale.