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Natale a New York: cosa conviene veramente comprare nella Grande Mela

Per molti, New York è sinonimo di shopping, ma attenti: non sempre conviene acquistare in America rispetto all'Italia

Angelo PennatibyAngelo Pennati
Natale a New York: cosa conviene veramente comprare nella Grande Mela

Grafica originale.

Time: 5 mins read

Per alcuni è già iniziata, per altri sta proprio in queste ore cominciando. La fase dei preparativi al Natale, che ci obbliga a girare per negozi e ad alleggerirci il portafoglio per comprare i regali ai nostri cari, per molti italiani va a braccetto col viaggiare, magari proprio alla scoperta di New York dove si spera sempre di poter sbrigare la maggior parte delle spese natalizie.

Non è certo niente di nuovo, lo shopping fa da sempre parte di ciò che attrae i turisti, italiani e non, alla verticalità di New York. Qui come forse da nessun’altra parte, d’altronde, si trova la selezione più ampia di prodotti che l’industria internazionale è capace di sfornare. Per questo, per l’illimitata quantità di merci diverse, New York attrae a sé non solo turisti, bensì consumatori veri e propri che, dall’estero, vengono in cerca di quel prodotto che in patria non c’è, o che in patria costa di più.

Il panorama economico, però, non è così semplice come possa sembrare di primo acchito, e capire esattamente quali prodotti ci conviene comperare in America e quali acquistare in Italia diventa un calcolo mentale piuttosto stancante e facilmente fallibile. Per questo, qui vi proponiamo una guida per orientarvi meglio nel magico mondo dello shopping d’oltreoceano.

Abbigliamento: Italia per l’alta moda, America per lo sport.

Partiamo dall’abbigliamento, campo fondamentale per la nostra stessa economia. Molti italiani approdano a New York con il desiderio di comprare giacconi, felpe e pantaloni, ma quand’è che veramente conviene comprare i vestiti a New York?

Se parliamo di abbigliamento italiano, dunque dei vari Gucci, Armani, Dolce&Gabbana, la questione non si pone: conviene comprare in Italia. Il prezzo, in America, è nettamente superiore, in media, a quello che si trova in Italia. Un ottimo esempio del dislivello di prezzo è dato dalla borsa Marmont di Gucci, in vendita a 2,400$ in America, rispetto ai 1,890€ (2,137$) che si pagano in Italia.

Se parliamo di abbigliamento casual americano, intendendo brand come Calvin Klein e Polo Ralph Lauren, conviene senza dubbio, invece, comprare in America. Non solo, oltre ai negozi specializzati, moltissimi outlet store e centri commerciali smerciano vestiti di alte marche americane di collezioni passate a pochi dollari. Grandi magazzini come Century21 e Macy’s, complice anche la grande competizione di Amazon, spesso si trovano a dover rivendere capi di alta moda americana a prezzi relativamente bassi, con saldi e promozioni mirate a far competizione al gigante hi-tech.

La stessa storia vale anche per l’abbigliamento sportivo, che in America costa molto meno che in Italia, specialmente se si visitano i grandi magazzini o i tanti grandi outlet di New York, dove capi Nike, Under Armour, Adidas, e Puma, vendono a prezzi stracciati. Nonostante gli ultimi numeri rimangano costosi, ciò che si trova nei vari grandi magazzini gode generalmente di prezzi molto più bassi, e selezione molto più ampia.

Tecnologia: vince l’America, ma occhio alla truffa.

Non giriamoci intorno, una delle mete più attraenti di New York, nonostante adesso ci sia anche in molte località italiane, è, dall’apertura del famoso cubo di Fifth Avenue, l’Apple Store. Moltissimi italiani approdano nella Grande Mela con l’intenzione di comprare un nuovo cellulare o un computer, pensando che i costi siano più bassi.

In effetti, se andiamo a fare un controllo veloce, in Italia un nuovo iPhone Xs da 64GB costa 1,189€, mentre, in America, il prezzo di listino è quello di 1,000$, l’equivalente di 883.3€. Guai, però, ad entrare nell’Apple Store con i soldi contati, perché, in America, a differenza che in Italia, il prezzo di listino non corrisponde al prezzo finale. Nello stato di New York, una tassa del 8% viene applicata al prezzo finale, portando il prezzo dell’iPhone a 1,080$, comunque notevolmente inferiore al prezzo che si paga in Italia.

Comprare la tecnologia che nasce dalla Silicon Valley, dunque, sembra essere cosa sensata, visto un cambio delle valute favorevoli e dei prezzi del listino che, pure con le tasse, vanno comunque a essere costantemente inferiori di quelli italiani.

In quanto al resto del mondo della tecnologia, state attenti, in quel di New York, ai vari negozi di tecnologia che troverete lungo le strade turistiche come Broadway. Molti di questi, nonostante dei prezzi che sembrano stracciati, offrono spesso prodotti di seconda mano e di qualità scadente. Inoltre, scambiano spesso le scatole con gli oggetti che le contengono: potreste pensare di aver comprato un MacBook Air del 2017 quando in realtà era soltanto del 2014, fenomeno testimoniato nel video qui sotto.

Per quanto si possa parlare dei grandi empori tecnologici, New York ne offre un paio di celebri. Adorama e B&H, famosissimi negozi di tecnologia offrono il meglio dell’informatica e dell’elettronica a prezzi assolutamente onesti, e spesso soggetti a fantastici sconti, specialmente in periodo natalizio. Altre grandi catene come Best Buy offrono a loro volta molto scelta, e seguono una struttura economica molto più corporate, che lascia a sua volta spazio a tantissimi sconti di fine anno, mirati a ripulire i magazzini di televisori, console, e casse mai vendute.

Vintage: solo America.

Se possiamo consigliare una cosa da comprare in quel di New York, è proprio il vintage. Che siano libri, antiquariato, dischi, cassette, vestiti, o fumetti, non c’è posto migliore per trovarli che la grande mela. I tantissimi thrift store presenti sia a Manhattan che a Brooklyn offrono la migliore scelta di materiale d’antiquariato di alto gusto, qualsiasi possa essere la cosa che andate cercando.

Posti come L Train Vintage a Williamsburg, ormai celebre posto per comprare vestiti di seconda mano o Midtown Vintage Electronic, un negozio di antiche cianfrusaglie elettroniche, dischi, e cassette accanto a Bryant Park, avranno sicuramente quello che cerchi, come racconta la stilista Verena Von Pfetten nel video qui sotto:

I prezzi, visti i recenti revival di questi campi, sono piuttosto bassi, specialmente se si rinuncia ai presuntuosi desideri di rimanere nel campo del lusso. Ravanando tra le vetrine dell’East Village o di Brooklyn, certo non eviterete di notare le tante scritte che leggono “thrift”. Nonostante possano apparire pulciosi, entrate, ci potrebbero essere delle perle a basso costo che aspettano di sorprendervi.

Per i più piccoli: New York ha l’imbarazzo della scelta.

Per quanto riguarda i regali ai bambini più piccoli, dunque giocattoli e quant’altro, New York, e l’America, non trova rivali. Non solo, in America la selezione di giochi è decisamente superiore a quella italiana: l’eccessiva competizione abbassa i prezzi di vari giochetti e piccoli gadget fino alla follia.

Entrando, per esempio a FiveBelow, un negozio sulla famosa Quinta Strada di New York, si trovano migliaia di cianfrusaglie, gadget elettronici, giochi da tavolo, e doni per i più piccoli che, nonostante siano funzionali e divertenti, costano meno di cinque dollari, come promesso dal nome del locale stesso.

Inoltre, shops come Dinosaur Hill, Kidding Around, e Mary Arnold Toys, tre dei negozi di giocattoli più famosi di New York, servono al pubblico non solo una selezione fantastica e sconfinata, ma tantissime divertenti attività con le quale ingaggiare i piccini durante la visita. In quanto ad esperienza e costi, non c’è paragone: se ne avete l’opportunità comprate in America, troverete cose più interessanti, intraprendenti, e più economiche.

 

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Angelo Pennati

Angelo Pennati

Di Milano, ma Milano Milano, vivo a New York. Laureato in Neuroscienze ed Economia alla NYU. Drogato di narrativa in casa, rispettoso lettore fuori. Terzinaccio smonta-caviglie sul campo, Milanista disperato in primo arancio. Scienziato pazzo in un laboratorio di parole.

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