“Sfilerai come Top Model alla New York Fashion Week.” Ricordo ancora la sensazione che ho provato nel leggere quell’email. Il cuore batteva forte e un sogno di bambina prendeva forma. Da piccola dicevo a papà che da grande avrei fatto la Top Model, come può fare un bambino senza presunzione e con l’assoluta certezza che sarebbe stato così. Quel sogno era già realizzato per me, doveva solo arrivare il momento esatto. Spesso i sogni più grandi si realizzano così, all’improvviso.
Così è stato: quest’anno prima sono stata “incoronata” tra le 100 top fashion influencer al mondo e poi mi hanno proposto di sfilare assieme ad altre modelle bellissime. Ho subito detto di sì anche se un po’ di tensione si è fatta sentire. Sono partita la mattina da Philadelphia con il mio fotografo, video operatore e con una grande donna che aveva espresso un desiderio sul The Wishwall: assistere ad una NYFW.
Questa donna si chiama Gloria, è una sopravvissuta al cancro, è una donna che sta lottando con tutte le forze per incoraggiare altre persone come lei e dimostrare che si può vivere e ho voluto regalarle quest’avventura. Averla con me ha reso tutto ancora più bello. Ho guidato per due ore, siamo arrivati, abbiamo parcheggiato e tra scatti, video e camminate di corsa siamo entrati nella sezione modelli. Ho dato il mio nome, ero in lista e quindi era tutto vero. Subito hanno cominciato a truccarmi e poi a farmi i capelli. Una stanza colma di addetti ai lavori, urla, corse, vestiti che volavano sopra le teste, cambi di trucco improvvisi perché il designer aveva cambiato idea.
Guardo la mia truccatrice e le sorrido. Percepisco anche la sua tensione.
Siamo alla New York Fashion Week e probabilmente più su di lì non si può salire. Incontro il mio stilista, Odair Pereira, è dolcissimo e molto premuroso, questo mi rincuora molto. Prove, è arrivato il momento di andare tutti insieme nella passerella e provare lo show. Una lunga passerella nera lucida, tantissime sedie attorno, luci soffuse e la capo produzione che ci indica dove fermarci quando saremmo arrivati di fronte ai fotografi. Quando sfili possibilmente non sorridi, a meno che sia una direzione chiara dello stilista. Devi essere sexy, intrigante e seria. Ordini ricevuti mi precipito giù dalle scale, Odair deve vestirmi. Lui è fantastico, ogni suo pezzo è una creazione unica e mette ogni abito attorno alla sua modella come fosse un tutt’uno con lei.
“Per te ho scelto quest’abito a sirena in chiffon” e sfodera un abito lungo, con tanto di coda e decori in chiffon come l’abito di una vera principessa. Aderente, fasciante e penso che meno male ho fatto un po’ di dieta. E’ la verità, la vita di una modella è fatta di sacrifici ma entrare in quell’abito li è valsi tutti. Mi porge un paio di tacchi altissimi con delle borchie e mi sale un’ansia incredibile: tacchi, abito lungo, coda, passerella. E se cado? Se il tacco prende la coda dell’abito? Un’altra modella mi vede perplessa e mi dà lezioni estemporanee su come non cadere quando hai un abito con una coda così lunga: “Quando arrivi davanti ai fotografi e ti fermi fai poi un altro passo in avanti e girati per tornare indietro. Così facendo butti la coda indietro e non cadi. E quando cammini dai dei leggeri calci in avanti così l’abito rimane indietro”.
Siamo tutti in fila, in ordine di ingresso, la musica è alta e la tensione a mille. Odair ci fa sorridere e tutto prende vita. Lo spettacolo inizia, quattro modelli prima di me e poi è il mio turno. Vado, arrivo in centro della passerella, mi fermo un attimo guardando i fotografi e comincio a camminare Il fondo è scivoloso e scorgo centinaia di persone a guardarmi ma l’emozione è bellissima. Arrivo in fondo alla passerella, mi fermo, guardo i fotografi, poso per loro per qualche secondo, un giro di boa e torno indietro. Non sono caduta, e quello è il sollievo più grande. Il momento degli applausi è come sempre il più appagante, Odair è felice, il pubblico lo osanna e noi possiamo uscire di scena. L’euforia da fine spettacolo è un qualcosa che solo chi l’ha provata sa di cosa si tratta. La gioia mista ad una tenera malinconia mentre mi tolgo l’abito.
Il mio sogno si è realizzato, da un piccolo paese in Italia ho sfilato come Top model alla New York Fashion Week e lo devo solo al mio duro lavoro e alla costanza che sono due tra le qualità più fashion che si possano avere.
I am Fashion, tantissimo, e ringrazio la moda che spesso è in grado di far vivere sogni come nient’altro sa fare.