Un paio di Nike Air Max ‘97 all black con i cuscinetti ammortizzanti riempiti di un liquido rosso e, a quanto si narra, una goccia di autentico sangue umano, il tradizione pentacolo simbolo dell’occulto che pende dalle allacciature e una croce rovesciata stampata sulla linguetta. Sono queste le controverse satan shoes ideate dal collettivo MSCHF in collaborazione con Lil Nas in un’edizione personalizzata di scarpe, in 666 limitatissime paia distribuite in tutto il mondo (il numero che dall’Antico Testamento è associato al Maligno).
L’idea dietro questa provocatoria creazione è nata per la promozione del nuovo singolo del rapper di Atlanta che spegnerà ventidue candeline la prossima settimana, ma appena ventenne ha abbattuto con la sua estetica e il suo linguaggio visivo decenni di stereotipi maschilisti legati al mondo del rap e del country americano. La sua iconografia da cowboy queer che ha accompagnato uno dei singoli più ascoltati e premiati dello scorso decennio, il tormentone Old Town Road ha trasformato in un esempio di coraggio, soprattutto dopo il coming out del 2019, Montero Lamar Hill.
Si intitola proprio Montero (Call Me By Your Name) il suo ultimo singolo anticipato e lanciato come traccia dello spot di Logitech durante il Super Bowl. La canzone è uscita su tutti i canali lo scorso 26 marzo, è ispirata nel suo sottotitolo al film di Luca Guadagnino, molto apprezzato dal mondo LGBT per il soggetto della story, un adattamento del romanzo di André Acimen che non ha risparmiato tributi e ringraziamenti al giovane rapper dopo l’uscita della traccia.
La copertina del singolo, e fin qui nulla di particolarmente scomodo, è stata creata dall’artista ispano-croato Filip Custic che ha rivisitato la Creazione di Adamo di Michelangelo con Lil Nas che interpreta al contempo Dio e Adamo.

Ciò che ha fatto discutere è stato il video, diretto dallo stesso da Tanu Muino e dallo stesso Lil Nas che interpreta o rivisita in chiave moderna diversi topos biblici a partire dal Giardino dell’Eden per arrivare al processo a Cristo di Ponzio Pilato, all’ascensione con tanto di esibizione di lap dance al cospetto di Satana con Montero in abiti dal retrogusto BSMD (un retrogusto già coraggiosamente messo in mostra ai Grammy del 2020 quando Lil Nas si era presentato in una mise bondage tutta rosa, in barba al virile immaginario western.
La fervida e dissacrante immaginazione di Lil Nas ha stuzzicato il collettivo di designer MSCHF già famoso per aver lanciato nell’autunno del 2019 le “Jesus Shoes” in edizione sempre limitata: in questo caso dai lacci pendeva un crocifisso e all’interno dei cuscinetti 60cc di acqua arrivata direttamente dal fiume Giordano, mentre una scritta altrettanto simbolica era stampata sulla scarpa: Walk On Water, con eloquente riferimento al celebre episodio del Vangelo.
Se nel 2019 Nike si era limitata a dissociarsi dichiarando di non partecipare al progetto, questa volta le cose potrebbero andare diversamente.
Il “drop” delle “Satan Shoes” messe in vendita a 1018 dollari era previsto il 29 marzo sul sito dedicato satan.shoes ma è stato bloccato da Nike che è intervenuta legalmente non gradendo l’ultima provocazione del collettivo fondato dal visionario Gabriel Whaley nel 2016 già famoso per opere controverse come The Persistence Of Chaos (un laptop contenente sei tra i più pericolosi malware della storia) , Puff the Squeaky Chicken (la rielaborazione del famoso pollo di gomma giocattolo in chiave “bong” per fumarci erba), un’edizione limitata dei famosi sandali Birkenstock a partire dalle costosissime borse Birkin di Hermes oppure l’Axe No.5, un mashup tra il deodorante Axe e il profumo n.5 di Chanel.
Questa volta le conseguenze legali potrebbero costare caro a MSCHF anche più delle loro opere vendute a prezzi stratosferici (per intenderci in base alla misura le BirkinStock erano vendute dai 34,000 ai 76,000 dollari a paio).
Il collettivo si è appellato alla libertà di espressione: “Non abbiamo nulla a che fare con Nike, come abbiamo più volte dichiarato alla stampa. Siamo rimasti sinceramente sorpresi dall’azione legale da loro intrapresa e subito dopo la lettera del loro avvocato abbiamo provato a contattarli senza ricevere mai risposta. MSCHF crede fermamente nella libertà di espressione e nulla è più importante della nostra capacità e della capacità di altri artisti come noi di continuare a fare il nostro lavoro negli anni a venire. Non vediamo l’ora di mettere le cose in chiaro e di lavorare con Nike per risolvere la controversia nel modo più rapido possibile”.
Lil Nas, mentre il suo video ha superato le 70 milioni di visualizzazioni, ha deciso invece di sdrammatizzare difendendosi a colpi di meme sul suo account Twitter.