Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Lifestyles
July 23, 2016
in
Lifestyles
July 23, 2016
0

Olimpiadi di Rio: ne è passata di droga nelle vene

La IAAF mette in vetrina l’Antidoping e prova ad ibernare Alex Schwazer. Coni e Fidal, in vacanza

Fabio CammalleribyFabio Cammalleri
rio olimpiadi
Time: 6 mins read

Fra qualche giorno, il 5 Agosto, avranno inizio le Olimpiadi di Rio de Janeiro. Saranno presentate come le Olimpiadi dell’antidoping o dello sport leale. Le due formule sembrano equivalenti: ma non lo sono. All’insegna dell’Antidoping, vale a dire, l’insieme degli apparati e dei procedimenti di controllo sugli atleti, le Autorità competenti innalzeranno, ideale Tedoforo, la squalifica dell’intera Federazione russa di atletica leggera, cui va aggiunta l’annunciata revoca di ben 23 medaglie già assegnate (a complessive 8 diverse nazioni) alle precedenti olimpiadi di Pechino, nel 2008, e di Londra, nel 2012. L’impatto è innegabile.

“Le nuove analisi dimostrano ancora una volta l’impegno del Cio nella lotta contro il doping”, ha commentato il Presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach; nell’occasione sarebbero stati impiegati “i più recenti metodi di analisi scientifiche”. Lo stesso CIO  ha precisato, quanto all’edizione di Pechino, trattarsi di “risultati provvisori”. Non chiarendo se la provvisorietà preluderebbe ad un’estensione o ad una riduzione delle accuse. Accanto alla solerzia ora-per-allora, si rileva inoltre una promettente attenzione per il futuro: “La procedura dei nuovi controlli…continuerà con altre due fasi, fino a dopo le Olimpiadi brasiliane al via il 5 agosto”. Bene.

Il punto, però, è che le sostanze capaci di alterare la resa psico-fisica di un atleta non nascono e muoiono con l’atleta che le assume. L’atleta è il punto di emersione di una struttura complessa che le produce e distribuisce. Complesso il male, complessa la diagnosi. Se la diagnosi pretende di essere semplice, risulta senz’altro carente, e può volgere alla complicità.

doping rio Si tratta infatti di ritrovati chimici che implicano ricerche, strutture, pianificazione su larga scala. La sostanza “dopante” è chimicamente assai prossima ad un farmaco; richiede che qualcuno la sintetizzi, dopo averla sperimentata: avendo un chiaro fine fisiologico e, pertanto, adeguate conoscenze; impone che qualcuno finanzi l’impresa, e che qualche altro curi la distribuzione; se, com’è ovvio, la distribuzione, per un verso, deve raggiungere vaste aree geografiche e numerosi potenziali acquirenti e, per altro verso, non può avvalersi dei canali leciti, dovrà giocoforza ricorrere a reti distributive “alternative”: cioè criminali. E già che si avvia il business, sorgono interessi, più o meno cospicui, alla sua prosecuzione, se non ad un suo incremento. Tutto questo è cosa risaputa. Qualcuno potrebbe osservare che la materia richiama quella del traffico di droga. E non sarebbe una fantasia.

Infatti, le anfetamine, gli stimolanti, la cocaina, l’eroina e la cannabis, nei paesi che hanno adottato tabelle antidoping, sulla falsariga di quelle previste dalle legislazioni sulla criminalità degli stupefacenti, sono presenti in entrambi i casi. Inoltre, la somministrazione duratura di anfetamine, stimolanti e cocaina, in uso “dopante” nel settore sportivo, innesca pacificamente dipendenza. Roba del passato? Sì e no: specialmente nella fascia di “sportivi” non professionisti (circa il 70% del mercato, come si dice). Sicuramente, oggi si assumono assai più steroidi anabolizzanti e testosterone (per aumentare la massa muscolare); tuttavia, queste sostanze tendono ad indurre l’assuntore ad un “ritorno” alle prime, a scopo “integrativo” o “compensativo”.

S’intende che si possono dare molte varianti, ma, per le nostre brevi osservazioni, è sufficiente rilevare questa tendenziale coincidenza fra canali produttivi e distributivi delle sostanze stupefacenti e di quelle “dopanti”, cosiddette. Si aggiunga che due altri grandi attori in questo sinistro palcoscenico, il GH, ovvero Ormone della crescita e l’EPO, vengono anch’esse “canalizzate” come le altre sostanze. Infatti, già circa venti anni fa, i nostri NAS avevano dichiarato: “Le dimensioni del traffico clandestino di sostanze doping sono in grande aumento e il traffico segue gli stessi canali utilizzati per le sostanze stupefacenti”.

Nel luglio del 1999, per es., da un deposito farmaceutico a Nicosia, Cipro, furono rubate poco meno di 5 milioni di fiale di EPO, sufficiente a soddisfare le esigenze terapeutiche di un anno per mezza Europa. Le Autorità locali si dissero certe che il furto fosse connesso al “mercato nero dello sport”, ma la vicenda non ebbe seguito. L’Ormone della crescita, sin dal 1993 era stato considerato di interesse criminale perchè, negli anni iniziali del suo uso, veniva estratto da cadaveri, e in quest’arte, secondo la statunitense DEA (Drug Enforcement Administration), ebbe subito una posizione di supremazia la criminalità russa. Potenza dei nomi.

Questo solo per dire che acqua ne è passata sotto i ponti, e droga nelle vene, in questi anni. E, probabilmente, di mano in mano, anche molto denaro. Solo che, in questo lungo lasso di tempo, non constano controlli; né squalifiche di massa anche lontanamente comparabili a quelle di cui si legge in questi giorni. Meglio tardi che mai, si dirà. Sicuramente. Solo che, se nessuno si è accorto di niente, per lo meno qualche dubbio sull’adeguatezza delle istituzioni sportive, nazionali ed internazionali, lo si potrebbe anche nutrire.

Ora, a proposito di adeguatezza e di affidabilità, non può che incalzare il caso di Alex Schwazer. LA IAAF, l’Associazione Internazionale di Atletica Leggera, sotto la cui sorveglianza, o non sorveglianza, è andata sviluppandosi, nei termini fin qui assai sinteticamente esposti, la “convergenza funzionale” fra mercato della droga e mercato del doping, ha visto, non più tardi del Novembre 2015, il suo ex Presidente, Lamine Diack (insieme al figlio) e l’ex responsabile dell’antidoping, Gabriel Dollè, accusati di corruzione, perché avrebbero trescato su esami, accertamenti e sanzioni. E si può supporre per vicende passate, non future.

Schwazer-Donati
L’atleta Alex Schwazer con il suo allenatore Alessandro Donati (Ph. Ansa)

L’attuale presidente della IAAF, Sebastian Coe, è stato il Vice di Diack per otto anni. Ha sempre detto di non essersi accorto di niente. E qui, se non viene dimostrato il contrario, si crede sempre alla non colpevolezza. Dove, tuttavia, è mancata senz’altro limpidezza, da parte dell’attuale gestione IAAF, non è su questo punto: sebbene, nessuno proibiva, o proibisca, a Coe, volendo, di dire qualche parola in più su quegli otto anni. Però la IAAF sa, perchè l’allenatore di Schwazer, Alessandro Donati, glielo ha scritto, di avere tuttora al suo interno “gente compromessa”.

Quando Donati parla di “gente compromessa” si riferisce esattamente, non genericamente, a quella ombrosa “convergenza di mercato”. E non da ora. In particolare, ne ha scritto in uno studio pubblicato nel 2006 “I traffici mondiali delle sostanze dopanti”. In quelle pagine illustrava, con una decina d’anni di anticipo sulle presenti investigazioni condotte, per conto della WADA, (l’Agenzia mondiale Antidoping), dall’Avv. Richard McLaren, quali fossero le origini chimiche del doping; dove reperire le informazioni riguardanti i canali distributivi (arrivando a censire oltre cento chiavi di ricerca, in quattro lingue diverse, utili a chiunque avesse voluto usarne); l’incombenza della criminalità, ed in particolare di quella russa e degli altri stati ex sovietici; l’estensione dei predetti canali distributivi all’intera Europa occidentale, ricordando un grande sequestro a Vienna (26 Gennaio 2002), due fabbriche clandestine scoperte in Inghilterra (4 Agosto 2003 e 29 Novembre 2004), una a Mosca (Gennaio 2005), il Belgio frequentato come utile crocevia; l’estensione alla Thailandia (un sequestro il 5 Settembre 2002, e due operazioni, il 30 giugno 2004 e il 1 Giugno 2005, computarono diverse centinaia di milioni di dosi di sostanze dopanti); lo specifico traffico su Internet, nel quale primeggiavano Cina e India, fra i maggiori produttori mondiali, e USA, nella distribuzione (dove furono rilevate 8 fabbriche clandestine e oltre duecento farmacie online abusive: il 21 Aprile 2005, operazione “Cyber Chase”, e 15 Dicembre 2005, operazione “Gear Grinder”, entrambe condotte dalla DEA); il coinvolgimento diretto dell’industria farmaceutica, con il caso della Serono, azienda svizzera: accettò di pagare 704 milioni di dollari, il 17 Ottobre 2005 davanti il Tribunale di Boston, perché aveva sistematicamente contraffatto le analisi dei malati di AIDS che assumevano un suo farmaco, il Serostim, facendo risultare miglioramenti inesistenti; ma, grazie ad un’interessata circolazione di notizie, era noto che il farmaco servisse in realtà al mercato del body building: dove numerosi malati, ricevuto il rimborso del prezzo (per anni, circa 700 dollari al giorno), grazie ad una solerte “assistenza” web, lo “giravano”.   

Questo stesso Donati che così scriveva, non un altro, oggi ha più volte affermato che l’affaire Schwazer sarebbe una ritorsione per quello che lui ha sempre fatto, detto, scritto contro il doping. Soprattutto, perché ha sempre insistito che non ci si fermasse all’atleta e che si svolgessero accertamenti adeguati alle responsabilità istituzionali coinvolte, e alla dimensione del fenomeno criminale, o, per lo meno, economico; che non si isolassero i passaggi; che non si scegliesse una parte di ciò che affiorava, il controllato, per colpirla esemplarmente, ricoprendo subito l’altra, il controllore, per proteggerla. Mentre chiedeva tutto questo, avendolo, come visto, fatto da trent’anni a questa parte (il suo primo libro in materia è del 1989 (Campioni senza valore), in queste ultime settimane ha naturalmente insistito anche perché l’esame di Schwazer avvenisse celermente. L’ultima speranza, dopo i dinieghi fin qui succedutisi, è quella del Tribunale arbitrale dello Sport (TAS), che avrebbe dovuto decidere il prossimo 27 luglio. Ma la IAAF si è opposta ad un esame anticipato, e ha consentito solo che avesse luogo alla vigilia dell’apertura dei Giochi Olimpici, il 4 agosto. Deve essere stato per ragioni di cortesia: CONI e FIDAL, nel frattempo, saranno tornati dalle vacanze.

Ma, qui in Italia sappiamo; sappiamo. Terrorismo e Antiterrorismo. Mafia e Antimafia. Corruzione e Anticorruzione.

Lo sport leale può attendere; l’Antidoping no.

  

  

   

  

  

   

Share on FacebookShare on Twitter
Fabio Cammalleri

Fabio Cammalleri

Il potere di giudicare e condannare una persona è, semplicemente, il potere. Niente può eguagliare la forza ambigua di un uomo che chiude in galera un altro uomo. E niente come questa forza tende ad esorbitare. Così, il potere sulla pena, nata parte di un tutto, si fa tutto. Per tutti. Da avvocato, negli anni, temo di aver capito che, per fronteggiare un simile disordine, in Italia non basti più la buona volontà: i penalisti, i garantisti, cioè, una parte. Forse bisognerebbe spogliarsi di ogni parzialità, rendendosi semplicemente uomini. Memore del fatto che Gesù e Socrate, imputati e giudicati rei, si compirono senza scrivere una riga, mi rivolgo alla pagina con cautela. Con me c’è Silvia e, con noi, Francesco e Armida, i nostri gemelli.

DELLO STESSO AUTORE

Ilda Boccassini: va bene il libro, ma ora occorre la verità oltre la memoria

Ilda Boccassini: va bene il libro, ma ora occorre la verità oltre la memoria

byFabio Cammalleri
La cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia: un tentativo totalitario

La cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia: un tentativo totalitario

byFabio Cammalleri

A PROPOSITO DI...

Tags: Alessandro DonatiAlex SchwazerantidopingAtletica LeggeradrogaolimpiadiOlimpiadi Rio
Previous Post

United Nations Addresses ISIS’s New, Fatal Propaganda

Next Post

Trump accoglie gli stranieri. Se sono giovani e belle

DELLO STESSO AUTORE

Gioie e dolori al Pride 2021: dopo i festeggiamenti, gli scontri con la NYPD

Il reato-padagogo e il DDL Zan: difendere valori giusti senza il tic della galera

byFabio Cammalleri
I “libricini” scritti sui siciliani per preparare le truppe Alleate allo sbarco in Italia

I “libricini” scritti sui siciliani per preparare le truppe Alleate allo sbarco in Italia

byFabio Cammalleri

Latest News

Romania at a Crossroads: Pro-European Forces Rally Behind Nicușor Dan in Pivotal Presidential Runoff

Romania at a Crossroads: Pro-European Forces Rally Behind Nicușor Dan in Pivotal Presidential Runoff

byEuropean Democratic Party
Sinner torna a Roma dopo tre mesi di silenzio

Sinner torna a Roma dopo tre mesi di silenzio

byMassimo Cutò

New York

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

byDaniele Di Bartolomei
Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
ivanka trump

Trump accoglie gli stranieri. Se sono giovani e belle

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?