Sono giovani pragmatici e senza pregiudizi, più emancipati rispetto ai coetanei nazionali e più aperti verso gli immigrati e le minoranze. E' il ritratto dei giovani siciliani che emerge dal terzo rapporto di ricerca nazionale dell'osservatorio Generazione Proteo di Link Campus University, presentatoa Palermo.
Lo studio – realizzato su un campione di 10mila studenti italiani tra i 17 e i 19 anni- ha coinvolto in Sicilia oltre 1.000 ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado di Palermo, Siracusa, Catania e provincia e di alcuni comuni delle province di Caltanissetta, Messina e Enna.
Dalla ricerca emergono aspetti che abbattono gli stereotipi che da sempre accompagnano i giovani del Sud nell'immaginario collettivo. Tra questi, ad esempio, il fatto che il 65,5% dice sì ai matrimoni gay (contro il 60,7% nazionale). In tema di coppie di fatto, il 71,1% di giovani siciliani è favorevole alla parità di diritti, contro il 68,5% nazionale.
Più cauti sull'ipotesi delle adozioni per i single e le coppie gay (55,2% `poco' o `per niente' d'accordo), contrari, invece, all'aborto (64,4%).
I giovani siciliani, secondo la ricerca, sono anche più aperti nei confronti della integrazione culturale: gli immigrati sono considerati in modo negativo solo dall'8% dei ragazzi contro il dato nazionale fermo a 14,4%. L'80% li identifica piuttosto come "persone coraggiose perché hanno lasciato la propria terra e la propria famiglia per cercare lavoro" e per il 47,2% "sono fonte di arricchimento sociale e culturale".
Ragazzi dunque emancipati e molto più in linea con i tempi di chi li rappresenta politicamente. E, proprio nei confronti della politica, non a caso, sono arrivati i giudizi più negativi. Su una scala da 1 a 10, il consenso per i partiti politici si attesta su una media del 4,7, e quello per il Parlamento a 5,1.
Spiccano in particolare rispetto alla media nazionale sia la fiducia nei sindacati (7,8; dato nazionale: 6,6) che nella magistratura, che mette a segno un 8,3 contro il 7,6 nazionale.
A preoccuparli, manco a dirlo, è il tema del lavoro, quindi della disoccupazione, quasi 10 volte di più del terrorismo (2,4%), spaventa più di malattia (6,8%), solitudine (6,2%), morte (2,7%) e terrorismo messi assieme.
"L'indagine svela i giovani siciliani come una generazione di corridori sulle piste della vita, in linea con i loro coetanei nel resto d'Italia – ha detto il sociologo e direttore dell'Osservatorio Generazione Proteo, Nicola Ferrigni – Ciò a dimostrazione che non è più la geografia a dettare tempi e performance della corsa delle nuove generazioni. Dalla ricerca emergono al contempo degli aspetti sui ragazzi siciliani che abbattono gli stereotipi che da sempre accompagnano i giovani del sud nell'immaginario collettivo".
Per quanto riguarda la religione, ai giovani siciliani piace molto Papa Francesco, considerato "vicino ai problemi della gente" per il 42,9%, "portatore dei principi autentici della Chiesa" per il 17,9% e un "modello da seguire" per il 13,3%.
In tema di religione, i giovani dell'Isola si dimostrano ancora una volta più innovativi rispetto ai loro coetanei della penisola. Il 68,5% è infatti d'accordo con l'officio della Messa da parte delle donne consacrate (dato Italia: 63,6%) e il 66% pensa che i preti dovrebbero avere la possibilità di sposarsi (dato nazionale: 54,8%). Il 71,8% dei giovani siciliani infine si dichiara cattolico ma solo il 20,9% è praticante.