Un avvocato indigeno presiederà la Corte Suprema del Messico, dominata da una maggioranza allineata al partito di sinistra al potere. L’Istituto Elettorale Nazionale (INE) ha confermato domenica scorsa la sua nomina in una cerimonia in cui si parlavano due lingue indigene, oltre allo spagnolo.
Hugo Aguilar, cittadino indigeno mixteco, è stato certificato dall’INE come il candidato più votato nelle elezioni senza precedenti in cui il Messico ha eletto tutti i suoi giudici il primo giugno.
Il partito al potere ha promosso questa procedura unica come rimedio contro la corruzione e i privilegi che, a suo avviso, affliggono i tribunali. I critici accusano la procedura di consolidare un “regime totalitario”.
Aguilar ha ricevuto un certificato di maggioranza in spagnolo e un altro in mixteco, la sua lingua madre, dopo che la segretaria esecutiva dell’INE, Claudia Espino, anch’essa di origine indigena, si è rivolta a lui in lingua raràmuri.
“L’era in cui la nostra parola, le nostre richieste e persino la nostra semplice presenza erano motivo di scherno e discriminazione è finita”, ha dichiarato Aguilar.