Michael Douglas ha compiuto ottant’anni, ma a vederlo non si direbbe. Al Taormina Film Festival in programma dal 10 al 14 giugno, dove riceverà il Taormina Excellence Achievement Award, si è presentato con l’aria di chi ha ancora voglia di raccontarsi, e anche di togliersi qualche peso di dosso.
Durante l’incontro con il pubblico ha parlato apertamente della sua carriera, del rapporto con il padre Kirk, e della situazione politica americana, che considera fonte di instabilità globale. Ha criticato in particolare la retorica di Trump sull’immigrazione, definendola strumentale e basata sulla paura.
In conferenza stampa, ha puntato il dito direttamente contro il presidente. “Questo è un festival cinematografico ed è molto difficile passare cinque minuti senza menzionare ‘la grande T’, preferisco non entrare nel merito – ha aggiunto l’attore americano riferendosi a Trump – Penso che nella mia vita, e sono nato nel 1944, questo sia il periodo peggiore che io possa ricordare. Sono nato alla fine della Seconda Guerra Mondiale ma nella mia vita, questo è il periodo peggiore. Mi rendo conto che il mio Paese è responsabile del caos che regna nel mondo. Mi scuso e mi vergogno con i miei amici, con i miei vicini in Canada, in Messico o in tutti i Paesi dell’Ue e della Nato. Sono imbarazzato e mi scuso”.
Diventare attore, ha raccontato, è stato un modo per affermarsi fuori dall’ombra dei genitori. Solo con l’Oscar per Qualcuno volò sul nido del cuculo ha sentito di essersi davvero emancipato, anche perché suo padre, pur candidato più volte, non lo vinse mai.
Alla domanda sulla sua fortuna più grande, ha risposto: Catherine Zeta-Jones, conosciuta dopo aver letto un’intervista. Ha anche ricordato con tono pratico la famosa scena di Basic Instinct, girata “senza intimacy coordinator, solo con molte prove”.
Guarda con fiducia alla Generazione Z, sperando che possa correggere le distorsioni di una democrazia oggi troppo legata al denaro. Quanto al padre, dopo il suo primo Oscar gli disse: “Se avessi saputo che avresti avuto così tanto successo, sarei stato più gentile con te”.