Queste foto sono legate a una lettera che scrissi da New York il 14 ottobre 2010. Ero arrivata da appena due mesi, ne avevo davanti ancora otto. Le foto sono queste, la lettera la trovate su Q Code Mag e inizia così:
Mandami una foto, mi hai detto. Ma come scegliere? Come attribuire un significato unico e preciso a un luogo così assolutamente indefinibile?
Scrivimi una poesia, mi hai detto. Ma io non sono mai stata capace a scrivere poesie. Però con le parole un po’ ci so fare lo stesso. E allora questa è l’idea, questo è il regalo.
Ti racconto New York, in flash sparsi, arrangiati come capita, lontani dalla linea del tempo. Momenti di questa nuova quotidianità, trascorsa a passeggiare tra le strade e i colori di questa città. Tra i newyorkesi. Tra i ponti e le macchine. Tra la privacy impossibile e il sonno che non arriva mai. Tra l’eccesso. Tra il tempo che scappa via e oggi che è già domani. E tra tutti i suoi sogni infranti, che sono pur sempre sogni.
Questa è la seconda parte del diario per immagini di Alice: la prima serie di foto raccontava i suoi approcci alla città. La seconda serie è una carrellata di immagini fatte di quegli stimoli visivi, di quell'arte e di quelle geometrie che sorprendono l'occhio di chi arriva a New York.