Le donne statunitensi sono conquistate dal Prosecco italiano. Quasi sedotte dalle bollicine, tanto da sostenerne il mercato, in barba alle minacce di superdazi del maschio Donald Trump. Così almeno dice uno studio dell’Osservatorio Uiv (Unione italiana vini) sui dati Iwsr reso noto in questi giorni.
Sarebbe quindi la componente femminile del mercato a sostenere i consumi di Prosecco negli Stati Uniti e cioè le vendite di uno dei vini di punta della produzione vitivinicola italiana riconosciuta in tutto il mondo e negli Usa in particolare. Secondo l’Uiv, infatti, gli acquisti di Prosecco sono effettuati in 6 casi su 10 da donne che, con un tasso di consapevolezza del 76% (contro il 69% dei maschi), dimostrano anche di conoscere meglio l’offerta enologica italiana. Le bollicine trivenete, in particolare, raggiungono un livello di notorietà del 48% tra le femmine, mentre si fermano al 31% tra i maschi. Uno status, quello del Prosecco, che pare essere trasversale in termini di età.
Carlo Flamini, responsabile dell’Osservatorio Uiv, spiega: “Negli Stati Uniti il Prosecco è simbolo di eleganza, moderazione e stile di vita italiano. Non è un caso se è apprezzato in tutte le fasce di età, con picchi tra le over 55”. Flamini poi guarda oltre i dazi e precisa come oggi “la vera scommessa sia quella multietnica. Perché il Prosecco sino a oggi è stato presidio dei consumatori bianchi, che rappresentano quasi l’80% del mercato, mentre fatica a raggiungere gli ispanici, i neri e gli asiatici”. Prospettiva di non poco conto anche perché dal punto di vista geografico pare non vi siano problemi. Sempre Uiv, infatti, rileva come quella che è già stata chiamata Prosecco-mania incrocia la costa Atlantica ma anche quella Pacifica: oltre la media figurano i consumatori del New England, del South e Middle Atlantic fino al Pacific. Importanti anche i livelli di spesa. Negli acquisti “fuori casa” 7 consumatori americani su 10 spendono più di 20 dollari al litro. E se si continua a guardare al portafoglio, i clienti del Prosecco sono nel 65% dei casi consumatori che guadagnano oltre 80mila dollari l’anno, e più di un quarto dei Prosecco-lovers (27%) dichiara redditi per più di 150mila dollari.
Sostenuto quindi dalle donne, il Prosecco continua a essere di gran lunga il prodotto enologico italiano più acquistato negli Usa con una quota del 33% sul totale delle vendite Made in Italy. Secondo Uiv questo vino rappresenta ormai un terzo dei volumi complessivi di “sparkling” consumati oltreoceano, grazie a una progressiva erosione di quote ai danni delle bollicine statunitensi e di quelle francesi. In termini di export, conclude l’Osservatorio, il 2024 si è chiuso con spedizioni di Prosecco verso gli Stati Uniti in crescita a valore del 15%, pari a 491 milioni di euro. Mentre tra gennaio e febbraio gli acquisti hanno registrato una vera corsa alle scorte pre-dazi. Forse anche per questo Trump ha minacciato tariffe di fuoco. Ma Donald ha tenuto conto delle preferenze femminili?