La falsa dottrina salutista, coi vini dealcolati invece di educare a bere il vino lo snatura.
Il vino rappresenta il legame identitario fisico e culturale tra uomo e territorio, modificandosi nei secoli grazie agli sviluppi dei metodi di trasformazione delle uve fa parte di quella ristretta selezione di alimenti che uniscono nella convivialità il genere umano. I no alcol sono una bevanda non un vino poiché la dealcolizzazione priva di ogni percezione gustativa naturale il liquido, ma com’é possibile che un prodotto autorizzato contenga additivi aromatici e conservanti (E242) spacciandolo per naturale? Questa bevanda di qualsiasi colore e tipologia é di pessimo gusto e priva di sapori riconducibili a qualsiasi vitigno e addirittura poco sostenibile poiché il processo osmotico di dealcolizzazione richiede tanta energia e risorse idriche.
Il vino deve fare mea culpa, per essersi mal raccontato allontanandosi sempre piú dal gusto di generazioni che culturalmente cambiavano il mood gustativo, ma chi beve il vino non passa al dealcolato piuttosto al bicchiere d’acqua minerale.