Lo chiamano sua maestà, Gioacchino Rossini lo definì “il Mozart dei funghi”, e il grande chef francese Brillat-Savarin lo ribattezzò il “diamante della cucina”. Siamo al cospetto di uno degli alimenti più prelibati a livello internazionale, conosciutissimo, apprezzatissimo ma anche costosissimo. Dal Piemonte all’Umbria, dalla Toscana alle Marche, l’Italia è un vero paradiso per gli estimatori del tartufo, bianco o nero che sia.
La palma d’oro va sicuramente ad Alba, antico borgo medievale adagiato sulle dolci colline delle Langhe Roero, che, oltre a superbi e corposi vini rossi, vanta una qualità di Tuber Magnatum Pico di rara prelibatezza. E non è solo la gastronomia, a fare di Alba una destinazione da non perdere: la città delle cento torri è tutta da scoprire. Ad iniziare dalla piazza del Duomo, dove sorgono il Palazzo Comunale, la cui aula consiliare custodisce una tavola di Macrino d'Alba, grande esponente del rinascimento piemontese, e la Cattedrale di San Lorenzo, imponente edificio che forse già esisteva, in linee romaniche, nel secolo XII, ma che venne ricostruito completamente nel 1486.
Tutti i tartufi del presidente
A pochi passi dal Duomo c'è la Chiesa di San Domenico, di stile gotico primitivo, edificata verso la fine del XII Secolo. Da lì si può andare a visitare il più antico negozio di tartufi di Alba, fondato da Giacomo Morra nel 1930. Di rigore qui chiedere di visitare il caveau, dove fanno bella mostra di sé i migliori e più grossi tartufi bianchi al mondo: da Dubai, agli Usa, alla Cina vengono consegnati in 48 paesi in tutto il mondo.
Giacomo Morra è il personaggio che rappresenta la pietra miliare nella storia del Tartufo. Albergatore e ristoratore di Alba, intuì per primo la possibilità di rendere il tartufo un oggetto di culto a livello internazionale dandogli un nome, Tartufo Bianco d'Alba, e collegandolo a un evento di richiamo turistico ed enogastronomico quale la Fiera del Tartufo d’Alba. Fu Morra che nel 1949 ebbe la brillante idea di regalare il miglior esemplare raccolto quell'anno all’attrice Rita Hayworth. Da allora in poi quasi tutti gli anni verranno inviati preziosi tartufi a personaggi di rilievo internazionale. Tra i tanti, i presidenti degli Stati Uniti Harry Truman, Dwight D. Eisenhower e Ronald Reagan il primo ministro inglese, Winston Churchill, Joe Di Maggio e Marilyn Monroe, Alfred Hitchcock, Papa Giovanni Paolo II.
Ad Alba, ogni anno, a novembre, nel Castello Grinzane Cavour, si tiene l’Asta Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba. Nel 2013, per la 14ma edizione, sono stati 11 i magnifici esemplari di tuber magnatum pico mandati all’incanto, per un totale di 274.200 euro complessivi. Il lotto finale, conteso in diretta tra le platee di Grinzane e Hong Kong, era costituito da una coppia di tartufi, in abbinamento unico, per un peso di 950 grammi. Ad aggiudicarselo, una famosa scrittrice cinese per la cifra di 90.000 euro, un prezzo per grammo tre volte superiore a quello dell’oro. Uno dei lotti precedenti, un esemplare da 305 grammi, è stato donato al sindaco di New York, l’italoamericano Bill de Blasio.
Una deviazione al sapor di Barolo
Ad una manciata di chilometri da qui, percorrendo una strada che si snoda attraverso colline verdeggianti punteggiate da rocche e campanili, c'è Barolo, nota non solo per uno dei più pregiati vini al mondo, ma anche per il castello Faletti che ospita il Museo del Vino, un viaggio alla scoperta del vino in un’esperienza multisensoriale di grande suggestione che culmina con una degustazione dei grandi cru di Barolo. Accanto al castello, imperdibile il Museo dei cavatappi, con i suoi 500 esemplari di cavatappi antichi provenienti da tutto il mondo. Qui, tra gli altri, è possibile ammirare alcuni oggetti realizzati dai migliori artigiani ed orafi con materiali pregiati per aristocratici e religiosi che vi facevano apporre lo stemma del casato o le iniziali del loro nome.
Tuberi toscani
Terra di forti tradizioni enogastronomiche e di paesaggi di una bellezza struggente, da assaporare in tutte le stagioni, anche la Toscana è rinomata per i tartufi. Il top è sicuramente quello bianco di San Miniato, che ha poco da invidiare a quello di Alba. Ma anche quello nero è ben presente, soprattutto nella zona appenninica.
Delizioso borgo di epoca etrusco-romana, arroccato su un colle lungo l’Arno, a metà strada tra Firenze e Pisa, San Miniato è stato luogo privilegiato da imperatori come Federico II di Svevia e da papi come Gregorio V e Eugenio IV. La cittadina è ricca di chiese e palazzi di indubbio fascino, come la Cattedrale del ‘200 che si affaccia su piazza Duomo o la Chiesa di Santo Stefano e San Michele, sorta nel XII secolo su una cappella privata della famiglia Mangiatori, oppure il Castello, al cui fianco si erge la torre, simbolo della città. Il borgo diede i natali a colei che passerà alla storia come la strega di San Miniato, una vicenda esemplare del paesaggio della stregoneria nel '500.
La capitale del tartufo
Dalla Toscana alle Marche, regione ancora poco conosciuta dal turismo estero, che però racchiude immensi tesori artistici, storici, paesaggistici e gastronomici che val la pena scoprire. In cima alla lista c'è Acqualagna, situata lungo il tracciato dell’antica via Flaminia, oltrepassata la Riserva naturale del Furlo, dove si ammirano gli imponenti strapiombi, le due gallerie romane dove passava l'antica via Flaminia e la suggestiva Grotta del grano. Nell’entroterra della provincia di Pesaro ed Urbino, Acqualagna viene da molti definita la capitale del Tartufo perché qui sono ben tre gli appuntamenti dedicati a sua maestà: il principale, tra l’ultimo week-end di ottobre e la prima settimana di novembre, è la Fiera Nazionale del Tartufo bianco, mentre in febbraio si tiene la Fiera del Tartufo nero pregiato e in agosto la Fiera Regionale del Tartufo nero estivo.
Il re nero
Fa degnamente da contralto al tartufo bianco d’Alba, di San Miniato e di Acqualagna, il Tuber Melanosporum Vittadini, il tartufo nero più pregiato sul mercato, che si trova a Norcia, in Umbria. Protagonista di molte ricette di cucina internazionale e anch’esso oggetto di esportazione in tutto il mondo, trova la sua massima esaltazione, a differenza di quello bianco, nella cottura. Immancabile l’appuntamento con Nero Norcia, l’ultimo weekend di febbraio e il primo di marzo, per la celebre kermesse tutta dedicata a re tartufo, dove fanno bella mostra di sé anche il tartufo nero estivo (Tuber aestivum) meglio conosciuto con il nome di “scorzone” per la sua scorza ruvida, il tartufo bianchetto o “marzuolo” (Tuber albidum), il tartufo nero invernale di Norcia (Tuber brumale) e il tartufo uncinato (Tuber uncinatum Chatin).
Fondata dai Sabini a ridosso dei Monti Sibillini, sulla Piana di Santa Scolastica, circondata da mura medioevali rimaste integre nel tempo, Norcia, come tutta la Valnerina, è una destinazione lontana dai luoghi comuni, da scoprire e vivere lentamente. Qui si fondono in armonia natura, misticismo, gastronomia, arte ed infiniti silenzi. Città natale di San Benedetto, annoverato tra i borghi più belli d’Italia, Norcia vanta antichi edifici storici di rara bellezza, ad iniziare dalla statua dedicata a San Benedetto, alla Castellina, monumentale rocca costruita nel 1554 su disegno del Vignola, oggi sede del Museo Civico e Diocesano. Imprescindibile una visita a palazzo Comunale, con doppio loggiato, e alla Basilica di San Benedetto, eretta su vestigia romane del I° secolo, con facciata gotica del XIV secolo, nella cui cripta sono conservati i resti di un antico edificio, il portico delle Misure, costruito intorno alla metà del Cinquecento come mercato al coperto dei cereali. Nel Monastero di San Benedetto, composto perlopiù da giovani monaci benedettini americani, si acquista la birra artigianale Nursia, bionda o extra di ottima qualità.
I principali appuntamenti per un anno al sapor di tartufo
Nero Norcia Mostra Mercato Nazionale del tartufo Nero Pregiato di Norcia
Norcia (PG), 22, 23 e 24 febbraio – 1, 2 e 3 marzo 2013;
Moncalvo (AT), ultime due domeniche ottobre;
Fiera internazionale del Tartufo Bianco d’Alba
Alba (CN), da metà ottobre a metà novembre;
Fiera Nazionale del Tartufo Bianco
Acqualagna (PU), da fine ottobre al 10 novembre;
Mostra Mercato nazionale Tartufo Bianco San Miniato
San Miniato (PI), tutti weekend di novembre tranne il primo;
Murisengo (AL), seconda e terza domenica di novembre.
Dove mangiare
Alba (CN)
Ristorante Piazza Duomo, lo chef Enrico Crippa propone anche un menù a base di tartufo. Carta: 107€/188€;
San Miniato (PI)
Ristorante Pepe Nero, in un palazzo storico, lo chef Gilberto Rossi interpreta la cucina tradizionale toscana in chiave moderna. Carta: 37€/70€;
Norcia (PG)
Ristorante Granaro del Monte, il più antico dell’Umbria. Ottime materie prime e tartufo a gogò. Carta: 23€/55€;
Acqualagna (PU)
Ristorante Il Vicolo (Tel: 0721.797145), elegante location propone piatti del territorio e il tartufo declinato nelle varie tipologie durante tutto l‘anno. Carta: 34€/116€.
Dove dormire
Alba (CN)
Palazzo Finati, antica dimora dell’800, che ospita le opere dei migliori pittori della zona. Da 150 euro a notte, colazione inclusa;
San Miniato (PI)
Casale di San Miniato, due edifici risalenti al XVIII secolo, circondati da uliveti e vigneti. Il ristorante all’interno propone un menù degustazione tartufo a 45 euro;
Norcia (PG)
Palazzo Seneca, residenza cinquecentesca di charme in un edificio del secolo XVI. Pacchetto 3 giorni 2 notti in occasione di Nero Norcia 2014 Mostra Mercato del tartufo Nero (21-23 Febbraio e 28 Febbraio-2 Marzo) da 289 euro a persona;
Acqualagna (PU)
Antico Furlo, un edificio del diciannovesimo secolo costruito lungo la consolare Flaminia alle porte della Gola del Furlo. Da visitare la grotta delle delizie,dove degustare ottimi vini e prelibatezze locali, da 70 euro a notte la camera.