A Real Pain, il film di apertura della 22esima edizione di Alice nella città e premiato al Sundance Film Festival, segue la storia di due cugini: David, interpretato da Jesse Eisenberg, che è anche il regista del film, e Benji, portato sullo schermo da Kieran Culkin. I due decidono di partire per la Polonia, apparentemente per onorare la memoria della nonna defunta, ma anche per sfuggire al peso di una storia familiare complessa.
L’idea di A Real Pain è nata da un viaggio personale di Eisenberg in Polonia. Visitando la casa dove la sua famiglia viveva prima della guerra, il regista si è trovato a riflettere su come sarebbe stata la sua vita se l’Olocausto non avesse cambiato il corso della loro storia.
I due protagonisti, David e Benji, pur essendo cugini, sono agli antipodi in tutto: David, un giovane padre apparentemente stabile, incarna il modello della nevrosi tipica, mentre Benji, uno spirito libero che sfida le convenzioni, sembra sfuggire a qualsiasi tentativo di controllo. Con il pretesto di un tour sui luoghi dell’Olocausto, il film riesce a trasformare i fantasmi del passato in gag sottili, mostrando come anche il dolore possa assumere forme inaspettatamente leggere.

Si ride, eppure, c’è sempre una sottile consapevolezza che sotto le battute c’è un’ombra lunga, un trauma mai del tutto elaborato. Ed è proprio qui che si gioca il senso del titolo, A Real Pain: il film si interroga sul concetto stesso di dolore, cosa significa affrontarlo e chi ha diritto di provarlo. David, con le sue ossessioni, si trova a chiedersi se le sue sofferenze quotidiane siano valide quanto quelle legate a tragedie storiche più grandi. E Benji, dietro la sua facciata spensierata e affabile, nasconde una ferita molto più profonda e autentica.
Culkin, che era appena uscito dalle riprese per la quarta e ultima stagione di Succession, ammette di aver fatto “di tutto per evitare questo film”. Eppure, la sceneggiatura di Eisenberg lo ha irresistibilmente conquistato. “Appena l’ho letta, ho pensato: ‘So esattamente chi è questo tipo, so che posso renderlo vivo,'” racconta Culkin. “Non dovevo nemmeno pensarci troppo. Potevo farlo, punto. E capita davvero di rado avere quella certezza”.
Con A Real Pain, Eisenberg, attualmente sul set con Now you see me 3, sprofonda nei territori intricati della memoria e del lutto, creando un universo in cui dolore e ironia convivono in modo sottile e disarmante.