Dal 27 agosto al 6 settembre 2025, il Lido di Venezia si trasforma, come ogni anno, in un osservatorio privilegiato sul cinema mondiale. L’82ª edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, diretta da Alberto Barbera, si apre con un omaggio a Goffredo Fofi, figura centrale della critica italiana, recentemente scomparso. Le immagini, tratte dal lavoro incompiuto di Franco Maresco, Goffredo bellissimo, sono state proiettate in apertura e chiusura della conferenza stampa.
Il concorso ufficiale riunisce 21 film, con una presenza americana ampia e trasversale. In parallelo, cinque titoli italiani si contendono il Leone d’Oro, senza mimare modelli altrui, ma con sguardi che restano ancorati al contesto nazionale.

A inaugurare la manifestazione sarà La grazia di Paolo Sorrentino, che figura anche tra i film in concorso. È il ritorno del regista a Venezia dopo il Leone d’Argento per È stata la mano di Dio. Con lui in gara ci sono Elisa di Leonardo Di Costanzo, Duse di Pietro Marcello, Un film fatto per bene di Franco Maresco e Sotto le nuvole di Gianfranco Rosi.
Molti dei titoli più attesi portano firme, storie o produzioni statunitensi. Frankenstein di Guillermo Del Toro, un progetto sviluppato per oltre un decennio e prodotto da Netflix, rilegge il romanzo di Mary Shelley con Oscar Isaac, Mia Goth, Jacob Elordi e Christoph Waltz. Una riflessione sul mito del mostro, che segna un ritorno alla forma per l’autore di La forma dell’acqua.
Sul versante più contemporaneo si colloca A House of Dynamite di Kathryn Bigelow, con Idris Elba e Rebecca Ferguson, ambientato in una comunità americana segnata da sospetto e tensione. Per la prima volta in concorso, Jim Jarmusch presenta Father Mother Sister Brother, film in tre episodi sui legami familiari, con un cast che include Tom Waits, Cate Blanchett e Adam Driver.
Tra i ritratti biografici spicca The Smashing Machine di Benny Safdie, dedicato al campione di wrestling Mark Kerr. Protagonista un inedito Dwayne Johnson, in quella che già viene letta come la sua interpretazione più intensa. Noah Baumbach torna invece con Jay Kelly, commedia scritta con Greta Gerwig e interpretata da George Clooney, Adam Sandler e Laura Dern, con alcune scene girate in Italia.

Altri titoli americani completano il panorama: The Testament of Ann Lee di Mona Fastvold, ambientato nel New England del XVIII secolo; Cover-Up, documentario di Laura Poitras sul giornalista Seymour Hersh; Marc by Sofia di Sofia Coppola, ritratto del designer Marc Jacobs; e Broken English di Jane Pollard e Iain Forsyth, sulle ultime memorie di Marianne Faithfull.
Uno degli eventi più attesi fuori concorso sarà After the Hunt di Luca Guadagnino, con Julia Roberts – alla sua prima partecipazione alla Mostra – accanto ad Ayo Edebiri e Andrew Garfield. Il film, ambientato in un’università americana e centrato su un caso di presunte molestie, si preannuncia tra i titoli più dibattuti al Lido.

Fuori concorso alla Mostra. Foto. Ufficio stampa Venezia 82
Se gli americani dominano il concorso, il cinema italiano si muove altrove. Fuori competizione ci sono film come Il maestro di Andrea Di Stefano, con Pierfrancesco Favino nei panni di un insegnante di tennis frustrato, e La valle dei sorrisi di Paolo Strippoli, ambientato in un paese di montagna in cui la tranquillità nasconde un nucleo oscuro. L’isola di Andrea di Antonio Capuano affronta i conflitti familiari con toni realistici, mentre Orfeo di Virgilio Villoresi, tratto da un poema visivo di Dino Buzzati, fonde animazione e riprese dal vero.
Nel frattempo, After the Hunt di Luca Guadagnino porta Julia Roberts, Ayo Edebiri e Andrew Garfield nel contesto di un’università americana. Il film, che affronta un caso di presunte molestie, non è in concorso ma sarà una delle proiezioni più discusse al Lido.
Alla sezione documentari si affianca uno spazio dedicato al rapporto tra musica e cinema, dove figura Newport and the Great Folk Dream di Robert Gordon, che racconta la stagione d’oro del Newport Folk Festival, lo stesso periodo rievocato lo scorso anno da A Complete Unknown di James Mangold.

Accanto al concorso e alle sezioni collaterali, come Orizzonti e Mezzanotte, Venezia 82 ospita anche quattro serie tv. Tra queste Un prophète, adattamento televisivo del film di Jacques Audiard, Il mostro di Stefano Sollima e Portobello di Marco Bellocchio. Nella sezione documentari, spicca Director’s Diary di Aleksandr Sokurov: 305 minuti di riflessione personale e politica, coprodotto con l’Italia.
La giuria del concorso è presieduta dal regista americano Alexander Payne, accompagnato da Stéphane Brizé, Maura Delpero, Cristian Mungiu, Mohammad Rasoulof, Fernanda Torres e Zhao Tao. I Leoni d’Oro alla carriera andranno a Kim Novak e Werner Herzog.