Il 2024 segna il trentennale della morte di Gian Maria Volonté, uno dei più importanti e amati attori della storia del cinema italiano. Per molti il miglior attore italiano di sempre, eclettico, versatile, antidivo, impegnato, bellissimo, schivo, capace di interpretare qualsiasi tipo di personaggio e renderlo unico, dal ruolo di Michelangelo che gli diede la fama nel cinema, agli spaghetti western di Sergio Leone, al protagonista de I Fratelli Cervi di Lizzani, a La classe operaia va in paradiso di Petri, fino ad incarnare una delle stagioni più importanti del cinema italiano, di denuncia delle feroci distorsioni del sistema come in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, sempre di Petri.
Volonté – L’uomo dai mille volti di Francesco Zippel è stato presentato il 2 settembre alla 81.ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia in Concorso nella sezione Venezia Classici Documentari sul Cinema. Ne ricorda il percorso personale e artistico sottolineando quanto Volonté sia ancora oggi un riferimento assoluto per i più importanti interpreti contemporanei. Saranno loro, insieme alla famiglia e agli amici, a raccontarne l’unicità e l’attualità, accompagnandoci a scoprire le tematiche che lo hanno definito nel suo cammino artistico e militante. Il racconto è arricchito da immagini, clip e filmati inediti.
Nel film le testimonianze di Giovanna Gravina Volonté, la figlia, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino, Valerio Mastandrea, Marco Bellocchio, Margarethe Von Trotta, Felice Laudadio, Daniele Vicari, Giuliano Montaldo, Angelica Ippolito, Mirko Capozzoli, Gianna Giachetti, Pierfrancesco Favino, Jean A. Gili, Toni Servillo, Fabio Ferzetti, Gianna Gissi.
“Ci sentivamo tutti parte di una grande avventura, far rivivere sullo schermo la vita. II nostro è un mestiere particolare, se lo fai con passione non te ne puoi liberare”. Questa frase di Francesco Rosi racconta il clima dell’epoca.

“Passione, spirito d’avventura, cameratismo, capacità di far rivivere la vita attraverso un mestiere particolare. – si legge nelle note di regía – I ‘comandamenti’ di Francesco Rosi somigliano moltissimo a quelli di Gian Maria Volonté. Un attore capace di costruire, in una carriera lunga poco meno di quarant’anni, un percorso coerente e appassionato, simile a quello autorale di alcuni registi come Montaldo, Petri e Rosi con cui ebbe la possibilità di instaurare dei felici sodalizi professionali. Un uomo integro, meticoloso fino all’ossessione, politicamente appassionato, ammirato da colleghi, pubblico e critica. Nella sua carriera ha saputo raccontare una galleria magnifica di personaggi, dai tempi dei primissimi sceneggiati televisivi fino alle vette del cinema d’autore. Le scelte di Volonté sono state sempre fortemente in contatto con l’intima volontà di raccontare figure che risuonassero con la sua curiosità e con la volontà di restituire frammenti di un preciso mosaico storico”.
“Con Volonté – l’uomo dai mille volti – continua Francesco Zippel – ho cercato di restituire il profilo di questo uomo complesso e affascinante, compiendo un viaggio che mi ha messo in contatto con alcune delle figure più importanti del nostro cinema contemporaneo. Artisti che hanno mantenuto un ‘dialogo’ costante con Gian Maria Volonté”.
Zippel ha scritto e diretto il film che è stato coprodotto da Quoiat Films, Rai Documentari e Luce Cinecittà con il contributo di Rai Teche.
Francesco Zippel, 1979, è un regista e produttore, attivo dall’inizio della prima decade del 2000 nell’ambito del cinema documentaristico. Ha diretto molteplici ritratti documentaristici, su figure chiave non solo del cinema, da Nicholas Ray, Pasolini, Wes Anderson, Fellini, a Leonardo Sciascia e “quelli di via Fani”.
Volonté – L’uomo dai mille volti è il suo terzo film che partecipa alla Mostra Internazionale dell’Arte cinematografica a Venezia.