Proprio in tempi in cui in Italia si parla tanto di lupi cattivi e di Cappuccetti rossi che se la vanno a cercare perché bevono troppo o si inoltrano eccessivamente nel bosco, Saverio Costanzo propone un film in cui la protagonista si salva, pur avendo rischiato e molto. E non solo si salva ma trova coraggio, cambia la sua vita e la affronta come e insieme ad una leonessa.
Parliamo di Finalmente l’Alba che ha debuttato a Venezia in competizione, con una protagonista giovanissima, Rebecca Antonaci, accompagnata da star come Willem Dafoe (quasi onnipresente a Venezia, da Poor Things di Lanthimos a Pet shop days di Olmo Schnabel a questo di Costanzo) Lily James, Alba Rohrwacher, Joe Keery, Rachel Sennott.

“La mia volontà iniziale era quella di raccontare l’omicidio di Wilma Montesi nel ‘53 – spiega Costanzo nella conferenza stampa – le cronache raccontano che l’Italia perse allora la sua innocenza, quello che successe fu che i personaggi coinvolti erano talmente importanti, nella politica, nell’arte, che intere paginate di giornali furono dedicate ai particolari morbosi della storia e la vittima piano piano fu dimenticata. Ho cominciato a scrivere e scrivendo mi è venuto fuori il personaggio di Mimosa, la protagonista, perché non volevo raccontare un personaggio che seguiva le orme della Montesi ma che in qualche modo riusciva a salvarsi dai predatori che avevano tentato di circuirla. Ma se lei riesce a sopravvivere è proprio perché una prima di lei non ce l’ha fatta.”

Un lieto fine, insomma, per una storia che oltre al finale tragico della morte di Wilma Montesi ha avuto anche quello di non aver mai trovato gli eventuali responsabili. Sono passati 70 anni da quell’episodio: l’11 aprile del 1953 venne trovato il cadavere della ragazza 21enne figlia di un falegname sull’arenile di Torvaianica vicino alla villa di Capocotta di proprietà di Ugo Montagna marchese di San Bartolomeo, uomo vicino al mondo della politica e nobiltà romana. Si parlò di orge a base di stupefacenti, ma dopo tante chiacchiere denunce processi nell’Italia degli insabbiamenti e delle mezze verità non è mai emersa la vera storia.

Costanzo cerca di immaginarla. “Il caso Montesi è un archetipo: questo non è un paese semplice è anche pericoloso per una ragazza, e ogni volta che vedevo l’immagine di quella giovane donna buttata sulla spiaggia a faccia in giù con le calze abbassate vedevo la realtà ripetersi mi è venuto naturale cominciare a scriverne e non mi sono più fermato. Regista tra le varie opere della serie tv L’amica geniale, Saverio Costanzo dice di trovarsi bene a raccontare storie al femminile: “scriverne o dirigerle mi permette di imparare molto”.
Finalmente l’alba arriverà nelle sale italiane il 14 dicembre con 01 Distribution.