Più di un anno dopo essersi ritirato dal cinema a causa di un’afasia che comprometteva le sue capacità cognitive, Bruce Willis avrebbe sviluppato una demenza frontotemporale, secondo quanto dichiarato dalla famiglia in un comunicato pubblicato sul sito web dell’Associazione per la Degenerazione Frontotemporale. Al momento non esistono terapie per questo disturbo, che provoca la progressiva perdita di cellule nervose nei lobi frontali e temporali del cervello.
La famiglia ha allegato una foto di un Willis raggiante che si gode la spiaggia, ed ha espresso la speranza che la diagnosi dell’attore 67enne possa aumentare la consapevolezza della lotta contro la FTD. “Ci auguriamo che l’attenzione dei media si concentri su questa malattia che ha bisogno di molta più consapevolezza e ricerca”, si legge nel comunicato.
Willis è diventato famoso nella serie televisiva comico-drammatica degli anni ’80 “Moonlighting”, ed è apparso in circa 100 film nel corso della sua carriera quarantennale, raccogliendo consensi per i suoi ruoli in “Pulp Fiction” e “Il sesto senso”, e vincendo un Golden Globe Award e due Emmy.
Ma Willis è noto soprattutto per aver interpretato il poliziotto newyorkese dedito a inseguire criminali nei cinque film di “Die Hard”, la serie che ha appassionato milioni di spettatori dal 1988 al 2013.