Si è tenuta la 62ma dei David di Donatello 2018, i premi cinematografici che sono considerati gli Oscar italiani. Nell’anno della campagna di #MeToo, non c’è cerimonia di premiazione che non sia centrata sul tema che quest’anno ha sconvolto l’industria cinematografica: lo scandalo delle molestie.
Attrici e anche attori del cinema italiano hanno sfilato sul red carpet con la spilla di “Dissenso comune”, la lettera firmata il primo febbraio scorso da 12 attrici per dire basta alle molestie contro le donne nel mondo dello spettacolo.
L’edizione, condotta su Rai 1 da Carlo Conti, si apre con il monologo di Paola Cortellesi che parte dal linguaggio per denunciare le discriminazioni di genere. Alcuni termini, fa notare l’attrice di “Come un gatto in tangenziale” al maschile assumono un significato decisamente diverso se declinati al femminile, Ad esempio un cortigiano è un uomo che vive a corte, una cortigiana una donna poco di buono. Un uomo di strada è un uomo del popolo, una donna di strada una prostituta. Un massaggiatore è un fisioterapista, una massaggiatrice una mignotta.

A ribadire con forza che senza le donne non ci sono storie, è Donato Carrisi, premiato come Miglior regista esordiente per “La ragazza nella nebbia”. “La regia è femmina”, ha ricordato Anselma Dell’Olio, vincitrice del David per il miglior documentario con “La lucida follia di Marco Ferreri”., E sono donne le uniche cantanti a esibirsi nel corso della serata: Giorgia, Malika Ayane e Carmen Consoli, a sottolineare con forza il tema della serata, “Tutto dedicato alle donne per le donne”, questa edizione dei David. Jasmine Trinca che ha vinto per ‘Fortunata’, fa appello a valori del femminile non stereotipati. E così scorrendo si uniscono al coro Claudia Gerini, miglior attrice non protagonista per ‘Ammore e malavita‘.

La commedia musicale dei Manetti Bros si aggiudica anche il Miglior film, le Migliori musiche (Pivio & Aldo de Scalzi) e la Miglior canzone originale (“Bang Bang”). Il film è uscito in Italia a ottobre, incassando circa un milione e mezzo di euro. I due fratelli registi confenzionano un classica sceneggiata napoletana, con tradimenti e malavita. Uno spettacolo ibrido che non è solo una versione caricaturale di come i giornali raccontano Napoli ma un tributo ad una città che non è solo camorra.
Giuliano Montaldo miglior attore non protagonista per ‘Tutto quello che vuoi’ e Renato Carpentieri come miglior attore protagonista per ‘La tenerezza’. La regia è andata invece Jonas Carpignano per ‘A Ciambra’, un film sui rom stanziali. Mentre Nico, 1988 si prende quattro riconoscimenti.

Tra gli ospiti internazionali Steven Spielberg in Italia per la promozione del suo Ready Player One, nuovo punto di partenza per la fantascienza al cinema dal 28 marzo. Sul palco il regista americano, che riceve il David alla carriera direttamente dalle mani di Monica Bellucci, ha raccontato che tra i suoi amici da giovane c’erano George Lucas, Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, Brian De Palma. Oggi sono tra i maggiori cineasti della storia del cinema. “Il filo comune che ci ha unito è stato ed è ancora il cinema italiano. Abbiamo imparato tantissimo dal cinema italiano e non lo dico perché sono qui in Italia.
E invia un messaggio di incoraggiamento ai registi esordianti. “Quello che voglio dire loro è non smettere mai di credere in se stessi. La qualità del regista è quella di non arrendersi. Quando tutti intorno a te ti dicono “non raccontarla quella storia, lasciala perdere” tu devi ascoltare la tua voce interiore più di quelle che ci sono intorno a te. Spielberg ricorda anche i maestri del cinema italiano che lo hanno ispirato durante tutta la sua carriera: Da De Sica a Rossellini, da Antognoni, a Visconti, Pasolini, Tornatore, Benigni fino a Lina Wertmuller, la prima donna candidata come miglior regista agli Oscar.

Ma è a Federico Fellini che il regista americano dedica il ricordo più appassionato raccontando l’aneddoto del loro incontro. “Ero a Roma per promuovere Duel. La mattina seguente alla proiezione mi squilla il telefono. Il concierge dell’albergo voleva avvisarlo che c’era qualcuno ad attenderlo. Nella hall dell’albergo trovo Federico Fellini che mi fa i complimenti per “Duel. Mi portò a fare una passeggiata per Roma. Ho visto Roma attraverso gli occhi di Fellini, non me lo dimenticherò mai”.
Altro momento internazionale arriva con Diane Keaton per ricevere il David Speciale. L’attrice premio Oscar nel 1978 con “Io e Annie di Woody Allen”, indossa un cappello nero, tante collane con tante croci. Nella serata in difesa delle donne, riesce solo a dire “che se non fosse stato per Allen non avrei avuto la possibilità di partecipare a questa meravigliosa serata”.