Domenica notte, durante la serata a Los Angeles dei Golden Globes, Oprah Winfrey ha fatto letteralmente alzare la gente dalle sedie con il suo potentissimo discorso di ringraziamento nel ricevere il prestigioso Premio alla Carriera Cecil B De Mille.
La Winfrey ha offerto uno speech che ha toccato l’umiliazione, il potere della stampa, il riscatto e il coraggio delle donne che hanno avuto la forza di emergere e dire #metoo ma soprattutto che hanno affrontato il mostro decidendo che il tempo della sopportazione, il tempo dei soprusi, è scaduto. #Timeisup è il nuovo hashtag che impazza in queste ore su twitter. Ed è così forte e potente che molte star di Hollywood stanno addirittura cominciando a credere ad una possibile candidatura di Oprah alla Casa Bianca nel 2020.
“E’ il potere dell’insaziabile voglia di scoprire la verità che ci consente di non chiudere un occhio sulla corruzione e sull’ingiustizia” – ha detto tra le altre cose, ricordando come il ruolo della stampa sia spesso di fondamentale importanza per trovare alleati in una battaglia che molte volte risulta fatta in totale solitudine.
Ha esordito ricordando che seduta sul pavimento di linoleum della madre – Oprah è di umilissime origini – guardava nel 1962 Sidney Poitier ricevere il premio Oscar, “e oggi – ha detto – sono sicura che molte ragazzine stanno guardando me, la prima donna di colore a ricevere questo prestigioso premio”.
“E’ un onore e un privilegio – ha continuato – stare qui a condividere questo incredibile momento con tutti quelli che mi hanno ispirato, sostenuto e sfidato per rendere questo viaggio possibile. Oggi siamo qui perchè voglio esprimere la mia più profonda gratitudine a tutte quelle donne che hanno patito e sofferto anni di abusi e attacchi e sono state zitte, perchè come mia madre, avevano bambini da sfamare, conti da pagare e sogni da inseguire. Oggi questo movimento che non si ferma in tutto il mondo trascende qualunque cultura, geografia, razza, religione, politica o luogo di lavoro. Ci sono nomi di donne e di persone che non sapremo mai, sono con noi al lavoro, in palestra, negli ospedali, nella scienze e nelle scuole, ma adesso è il momento di emergere e dire basta, di guardare avanti, perchè c’è un nuovo giorno all’orizzonte! E quando quel giorno finalmente arriverà dovremo tutti ringraziare queste donne magnifiche e alcuni uomini eccezionali che hanno lottato perchè nessuno debba mai più dire “metoo””.
Oprah ha poi ricordato lo stupro di Recy Taylor, una donna nera che nel 1944, mentre tornava a casa dalla messa, venne violentata da 6 uomini. Rosa Parks, famosissima attivista per i diritti delle donne, investigò il caso ma non fu possibile perseguire i criminali. “La Taylor è morta dieci giorni fa – ha concluso Oprah – a quasi 98 anni, vivendo come tutte siamo sempre vissute, in una società dominata da uomini potenti che non le hanno credute se osavano parlare o le hanno zittite. Ma il tempo di questi uomini è finito, #timeisup, #timeisup!”
E se ancora ci fosse stato un dubbio, “the Queen” lo ha dissipato. Se ci sarà un primo presidente donna e di colore potrebbe certamente essere lei.
Naturalmente ai Golden Globes si è parlato anche di cinema, e tanto, dato che sono stati assegnati dai rappresentanti della stampa estera che copre Hollywood i primi premi dell’anno, quelli che fanno da preludio agli Oscar. Se è pur vero che nessun premio è andato agli italiani, “Call Me by Your Name” di Luca Guadagnino, E”lla&John/The Leisure Seeker” di Paolo Virzì e “The Young Pope” di Paolo Sorrentino, escono comunque vincitori dopo che sono riusciti ad ottenere importanti nomination e riconoscimenti nel palcoscenico hollywoodiano.
Per quanto riguarda i principali premiati, ricordiamo che il miglior film risulta essere “Three Billboards Outside Ebbing Missouri” la cui protagonista Frances McDormand vince anche il premio di miglior attrice, Gary Oldman in The Darkest Hour è il miglior attore mentre il premio alla regia va a Guillermo del Toro con “The Shape of Water”.