È ripartito alla grande il festival “Collisioni” che trasforma la piccola cittadina di Barolo in un ribollire di musica, cultura ed enogastronomia. Per questa incredibile kermesse il parallelismo con la storica Woodstock è ormai quasi inflazionato. Meglio a mio avviso confrontarlo con i grandi festival contemporanei europei e mondiali cui è molto vicina. Se pensiamo che alcuni dei maggiori eventi musicali, come ad esempio il ”Primavera Sound” a Barcellona (200.000 persone), “Glastobury Festival” in Inghilterra (140.000), oppure il “Coachella” In California (200.000) si svolgono in apposite aree dagli spazi smodatamente ampi e logisticamente semplici da gestire, con dei budget astronomici, possiamo intuire che le più di 100.000 presenze a “Collisioni” siano un volume di massimo rispetto, quasi stupefacente per una cittadina di 740 abitanti. Il festival a Barolo però non è solo musica. Tutto nacque proprio dai libri e dalla lettura. Ecco perché Collisioni è anche “cultura d.o.c.g.” espressa mediante la partecipazione di scrittori, critici d’arte, divulgatori. Questi incontri solitamente registrano il “tutto esaurito” del pubblico. Intervengono in qualità di narratori anche personaggi famosi, premi nobel, attori, registi, cuochi, ed ovviamente cantanti. Altra peculiarità che impreziosisce l’evento è il collegamento diretto con l’enogastronomia. Fra le proposte non possono mancare i prodotti locali, circondati però da altre eccellenze italiane “ospiti”. Tutta questa alchimia, unitamente al magnifico paesaggio (patrimonio UNESCO) che la circonda, rende Collisioni davvero unica nel suo genere. Proviamo a descrivervi, mediante un conciso racconto, cosa è stato Collisioni 2017.
Arriviamo presto, dopo aver utilizzato i parcheggi organizzati direttamente nei campi di stoppie di mais, (d’altronde siamo ad un festival “agrirock”), e le navette che conducono al primo checkpoint di controllo. L’imperativo per partecipare è però informarsi. Sul sito web la comunicazione è curata, quindi consente di pianificare la giornata evitando gli errori più comuni. Al punto di ingresso la security è costretta a bloccare l’ingresso di molti oggetti considerati potenzialmente pericolosi (anche piccoli contenitori metallici o i ben più comuni spray antizanzare). Superato il punto di controllo, e la nube creata dai visitatori che si inondano di repellente, ritiriamo i nostri pass ed accediamo al cuore della cittadina. Per me è ormai la seconda edizione quindi mi dirigo subito verso la sala stampa. Passando però di fronte al primo palco, (la cittadina è suddivisa in tre piazzette principali presso cui si organizzano gli eventi), vengo immediatamente catturato da un trio che inizia la sua performance. Tastiera, chitarra ed una bella voce cristallina e calibrata. Mi fermo ad ascoltare. I brani scivolano via veloci senza quasi accorgersi del tempo. Sono gruppi chiamati a far parte del “Collisioni off”. Con questa iniziativa molte band non ancora famosissime, hanno la possibilità di farsi sentire dal pubblico sui vari palchi delle piazzette. Pur appartenendo a generi diversi fra loro, l’offerta è comunque sempre di buon profilo artistico. Terminato il concerto (ogni gruppo ha circa 1 ora per suonare) mi avvicino per saperne di più. La band si chiama Laica e chiacchiero un poco con loro nel backstage.

Annachiara (la cantante) mi racconta del progetto portato avanti, con il compagno Gabriele (tastiere/piano). “Non abbiamo ancora fatto dischi” mi dice Annachiara, “preferiamo consentire al pubblico di ascoltarci, decidere cosa scaricare e crearsi la propria playlist”. Approfondendo il discorso scopro sempre più sulle aspettative, sulle difficoltà ma anche sulla voglia e sulle potenzialità che ci sono alle spalle di questi artisti. “andiamo avanti nonostante le molte difficoltà perché crediamo fortemente nel progetto” Spesso davvero non ti spieghi perché nella musica ci siano artisti così bravi che fatichino tanto per emergere. Collisioni è anche questo, ti consente il confronto e la riflessione. Ringrazio Annachiara ed i suoi compagni e proseguo verso la sala stampa. Sia il fondo di questa piazzetta (la prima, denominata “Piazza Verde”) che i lati del vicolo che attraversa il paese, sono occupati da banchetti che propongono “slow street food”. Conio questo termine perché in realtà anche in questo caso si tratta di proposte particolari (come ad esempio il pane casereccio con lonza alla piastra, battuta di fassona, olive ascolane) e molte altre davvero succulente. Il tutto annaffiato da ottimo vino (non solo Barolo) o immancabile birra.
La giornata è molto tersa, ed il caldo (ci sono circa 30 gradi C), ti costringe ad alcune soste ed a molte bevute (di acqua però). Fortunatamente il vicolo, attraversando tutto il paese, fornisce molte aree di sosta all’ombra (ed anche alcune fontane per rinfrescarsi). Sorpasso anche la Piazza centrale (denominata Piazza Blu) e proseguo fra numerosi visitatori intenti ad assaggiare le delizie culinarie. Tutto il centro storico è ricco di enoteche, negozietti e punti vendita diretti dei produttori locali. I balconi sono ornati da bellissimi fiori che danno un gran tocco di colore ed allegria. Incontro poi i contrafforti del castello (sede del Museo del Vino) sulla cui torre sventola una bandiera dell’evento. Ecco la salitella prima dell’ultima piazza (quella denominata Piazza Rosa). Da qui posso godere di un’ottima vista sulle colline ricoperte di vigneti che circondano questa perla delle Langhe. Incontro una famiglia con due bimbi di 11 e 7 anni, “Siamo venuti in vacanza qui dal centro Italia; ormai per noi questo è un appuntamento fisso” mi raccontano, “Immergersi in questo paesaggio incantevole circondato da storia, sapori e profumi ricarica lo spirito”. La platea che frequenta il festival però è davvero variegata sia come tipologia di persone che per fasce di età. Il direttore artistico di Collisioni Filippo Taricco ha chiaramente espresso la sua volontà di restare sempre al passo con i tempi “Esistono anche i ventenni, non possiamo fare il festival della nostalgia”. Poco prima della piazzetta chiacchiero con una coppia di Inglesi che esce dal museo del vino. “Siamo di Taunton nel Somerset (Inghilterra). Conosciamo il festival di Glastobury che si svolge a poche miglia di distanza da noi” spiegano, “ci aspettavamo di trovare solamente musica ed invece è stata una magnifica sorpresa, un modello di evento da esportare” dicono sorridendo.

Effettivamente la più grande peculiarità di questo festival nostrano è proprio rappresentato dalla sua offerta e dalla modalità di fruizione che può essere “slow” consentendo di passare da un concerto ad un libro ad un bicchiere di vino ad un museo, ad una passeggiata, rispettando i tempi di tutti. Arriva il concerto serale che prevede l’unione di tre ottimi cantautori italiani “Consoli, Silvestri e Gazzè”. Tutti i grandi concerti serali si tengono nell’ampia piazza Colbert che durante l’evento prende il nome di “Piazza Rossa”. Al suo interno trovano posto, oltre ad un grande palco e ad una struttura per mixer, luci e telecamere, numerosi chioschetti di cibo e bevande fresche. L’ingresso è piuttosto agevole ma i controlli di sicurezza sono sempre serrati. Proprio in virtù della sicurezza prima del concerto si ascoltano e “vedono sul grande schermo” le istruzioni da seguire in caso di evacuazione; attenzione assolutamente corretta se pensiamo che durante i concerti qui possono esserci anche più di 10 mila persone. Un addetto alla security mi spiega: “molte volte la gente non capisce e non tollera i controlli, in realtà si lavora solamente per garantire loro una fruizione ottimale e sicura del concerto”. Tutto fila liscio ed alla fine della serata la gente crea un lungo serpentone che scende tranquillo verso l’area delle navette che riportano ai parcheggi. Sembra incredibile che tutto ciò possa avvenire in un piccolo paese come Barolo. Il Sabato e la Domenica rappresentano il cuore pulsante di Collisioni. Già dal mattino si susseguono nelle tre piazzette gli incontri, le interviste, le lectio magistralis. Decido la mia scaletta e parto dal primo incontro (lo chef Antonino Canavacciuolo).
La platea è davvero piena e l’incontro scorre velocemente condito dalle numerose battute del relatore che risponde con simpatiche citazioni alle domande del moderatore. “Il cibo è fondamentale nella vita” racconta lo chef, “mio nonno diceva che l’amore passa ma la fame resta”. Ovviamente dopo ogni incontro è possibile acquistare e farsi direttamente autografare dall’autore l’eventuale libro presentato (oltre all’ormai scontato selfie).

Molto bello e significativo anche l’incontro con il Premio Nobel Gao Xingjan, narratore, saggista, pittore cinese ed autore di capolavori come “La Montagna dell’Anima e L’altra Riva”, due opere monumentali che lo hanno consacrato come uno dei maestri del nostro tempo. Gao ha parlato della sua attività, del suo concetto di “ arte totale”, della necessità di un rinascimento non solo artistico e letterario. Altro intervento seguitissimo è stato quello della lectio magistralis sul famosissimo quadro della Gioconda tenuta da Alberto Angela e con continui richiami alla sua ultima fatica letteraria “Gli occhi della Gioconda”. In seguito lo scrittore statunitense Dave Eggers con la moglie Vendela Vida hanno spiegato al pubblico il loro progetto “826 Valencia” riguardante la scrittura creativa non-profit fondata a S.Francisco per aiutare bambini ed adolescenti con problemi scolastici e pensata per rendere la scrittura una pratica “emozionante”.
Questi sono solamente alcuni piccoli esempi della moltitudine di interventi che si sono susseguiti sui vari palchi della manifestazione (fra cui ricordiamo cantanti: Chiara, Riki, Consoli Gazzè e Silvestri, Giorgia, Levante, Paradiso, Bravi, Elisa,Elodie, Canzian, Zampaglione, Red Ronnie; Scrittori: Coe, Eugenides, Oates, Cazzullo, Handke; giornalisti e personaggi pubblici quali Saviano, Marco Travaglio, Piero Grasso – Presidente del Senato Italiano -, Sgarbi, etc.) Ogni giornata si è poi chiusa con un grande concerto serale nella “Piazza Rossa” colma da migliaia di spettatori (Consoli-Gazzè-Silvestri, Placebo, Robbie Williams, Renato Zero e prossimamente Offspring).

Come abbiamo detto però Collisioni è anche enogastronomia. Ecco che qui entra in gioco il “Progetto Food”, nuovissimo evento fortemente voluto dal direttore artistico Taricco e da Ian D’Agata che si lega direttamente al progetto Vino&Food (il quale porta ogni anno a Barolo alcuni dei più famosi esperti di vino di tutto il mondo). “Io credo fortemente nella grande qualità dei prodotti alimentari italiani” spiega D’Agata, “Questi devono essere raccontati con la stessa profondità e dettaglio che a Collisioni usiamo per il vino”. Ecco quindi il susseguirsi di assaggi guidati (prenotabili in anticipo ed andati tutti “sold out” in brevissimo tempo) su svariate tipologie di eccellenze italiane.
Ovviamente in tutto questo non può mancare l’attenzione ai piccini con un progetto specifico a loro dedicato: “Collisioni Kids”, che ha compreso giochi, laboratori, spettacoli per bambini e rispettive famiglie. Ciò che rappresenta quindi Collisioni è molto di più di un festival musicale di classica concezione.
La formula utilizzata è davvero unica nel suo genere, completa ed in grado di soddisfare le aspettative di una moltitudine di fruitori. Lo stesso Taricco ci spiega: “La kermesse è diventata grande ma l’idea è rimasta quella dell’esordio”, “È l’unico modello sostenibile oggi: tanti sponsor privati, spettatori paganti, e finanziamenti pubblici al minimo”.
Consiglio quindi vivamente di provare a vivere almeno una volta il festival, magari abbinato ad altre giornate dedicate alla visita dei magnifici luoghi e paesi che circondano questo incantevole Comune delle Langhe, gotha del vino Piemontese. Doveroso il ringraziamento al Direttore Artistico Filippo Taricco, all’ufficio stampa Babel Agency per la splendida accoglienza ricevuta, unitamente alle pazientissime e gentilissime Greta Messori e Martina Po.
Per partecipare all’evento mi sento di fornire alcuni consigli:
- Pianificazione: sul portale dell’evento sono contenute con anticipo tutte le informazioni utili relative alla manifestazione. Occorre leggere bene ed informarsi. Ciò consentirà di capire ogni dettaglio utile alla partecipazione: dalla prenotazione dei parcheggi, indispensabili perché nei paraggi non si troveranno altrimenti posti liberi, alle indicazioni sulla sicurezza, orari etc. Il sito web è ottimamente curato dall’ufficio stampa, sempre pronto ad aiutare chi abbia necessità particolari o dubbi;
- Pazienza: è una manifestazione organizzata in un piccolo paese delle langhe. La logistica non è semplice, e la presenza di migliaia di persone contemporaneamente può talvolta comportare, nonostante l’ottima organizzazione, momenti di difficoltà; tranquilli si sopravvive anche a questo.
- Programmare: gli eventi sono davvero molti. Prenotate con anticipo gli incontri a numero chiuso, decidete gli interventi che volete seguire, non tralasciate i “Palchi Off” ricchi di ottime proposte;
- Famiglie: Collisioni è un festival fruibile da tutti, anche dai più piccini senza precludere alcuna possibilità.;
- Slow: nonostante tutto la manifestazione ha un’impronta “slow” che consente la visita ad un ritmo adattabile alle varie necessità di ognuno, non abbiate fretta e vivete pienamente ogni attimo.
- Sicurezza: la sicurezza è garantita da un grande impiego di security. Con un poco di collaborazione e pazienza si potrà godere di un bel festival senza problemi o timori.
- Rispetto: per gli abitanti, per i luoghi e per le persone che lavorano insieme a questo evento.
Collisioni 2017 in numeri:
- Più di 100.000 visitatori;
- 45 incontri;
- 40 concerti;
- 2732 persone ospitate in 30 strutture diverse e 1900 camere prenotate;
- 400 volontari (cui sono stati distribuiti 3000 pasti) e 3500 persone al lavoro nei cinque giorni di festival.
- 1900 pasti serviti nell’area catering in 34 stand dedicati a streetfood e beverage,
- 000 posti macchina nelle aree di sosta convenzionate, oltre a 4 parcheggi attrezzati con servizio navette (di cui uno dedicato al servizio per persone con disabilità): 15 sono state, invece, le navette in partenza da Alba, Bra, Torino e Cuneo, con 15 autisti a disposizione per i transfer.